
L’alba nel Sahara. Silhouette
Albe e tramonti, per il fotografo amatoriale, sono paragonabili alle sirene di Ulisse, il loro richiamo è ipnotico. Troppo spesso però molti di noi affrontano il sole sull’orizzonte con poca esperienza e allora ecco qualche rapido consiglio per sfangarla e portarsi a casa scatti di qualità
Dove leggere la luce Ecco il più grande dilemma del fotografo alle prime armi di fronte ad un tramonto. In effetti è il primo nodo da sbrogliare. Il cielo illuminato dal sole inganna l’esposimetro della nostra macchina fotografica, soprattutto se poi nella scena inquadriamo anche il disco solare. La macchina è portata a sottoesporre e questo è il motivo per il quale molti principianti tornano a casa con un numero imbarazzante di silhouette che si stagliano contro un cielo decisamente troppo scuro. Il cielo e il sole sgambettano l’esposimetro che ci suggerisce una coppia tempo/diaframma di gran lunga più chiusa di quello che servirebbe. Questo fa perdere di definizione il cielo e trasforma in silhouette qualsiasi oggetto in primo piano – questo quando ci va bene, perché nei casi più sfortunati, gli elementi in primo piano vengono irrimediabilmente fusi in una pesante macchia nera. E quindi!? Quindi possiamo leggere la luce in una porzione di cielo lontana dal sole, bloccare l’esposizione, e poi ricomporre l’inquadratura; oppure compensare in positivo il suggerimento del nostro esposimetro, sovraesponendo di 1 o 2 stop. Diamo un occhio anche agli istogrammi, così eviteremo di bruciare in modo troppo pesante le zone in luce.
Come ottenere quel bel colore arancio Con un bilanciamento del bianco un po’ creativo. Se scattiamo in RAW, possiamo anche non preoccuparcene sul posto e aggiustare il bilanciamento successivamente, quando sviluppiamo il negativo digitale. Se invece scattiamo in JPEG, ci conviene impostare il bilanciamento del bianco prima di scattare. Il mio consiglio è quello di scegliere un bilanciamento adatto a compensare una luce fredda. Se il nostro modello di macchina ce lo consente, entriamo nel menù del bilanciamento del bianco, cerchiamo l’opzione che ci permette di scegliere direttamente la temperatura del colore e impostiamo un valore tra i 7000 e gli 11ooo gradi Kelvin. Se invece la nostra reflex non prevede la possibilità di scegliere direttamente la temperatura, impostiamo il bilanciamento su “ombra” – non sarà il non plus ultra, ma una differenza la vedremo di sicuro. L’impostazione “ombra” del bilanciamento del bianco della nostra macchina è pensata per contrastare la dominante bluastra (fredda) tipica dell’ombra aumentando i toni caldi (arancioni e gialli). Siccome la luce del tramonto o dell’alba è già piuttosto calda di suo, impostando “ombra”, o scegliendo i Kelvin tra i 7000° e gli 11ooo°, andiamo a scaldare ulteriormente la nostra scena.

La luce calda dell’alba umbra di metà autunno (più un piccolo aiutino con il bilanciamento del bianco)
Componiamo con intelligenza e cura Il fatto che un’alba sia un momento particolare (soprattutto perché ci ha costretti fuori dal letto ad ore inusitate) o il fatto che un tramonto solletichi l’emotività, non ci autorizza a dimenticare che la fotografia – quella buona – si poggia su una composizione curata. Se EVITIAMO di sistemare l’orizzonte esattamente a metà inquadratura, facciamo un passo avanti nella direzione giusta che porta a scattare foto più interessanti. La scelta della focale è appannaggio del nostro gusto e del linguaggio fotografico che abbiamo deciso di usare. Un grandangolo abbraccia una scena molto ampia e garantisce tramonti e albe dal sapore più tradizionale. Un tele, invece, schiacciando la prospettiva e inquadrando una porzione di scene piuttosto ridotta, è in grado di rendere il disco del sole molto importante. Se scegliamo di scattare con un tele, cerchiamo sempre un elemento in primo piano (un edificio, una persona, una statua, ecc.) da impiegare come guida verso il soggetto principale: il sole.
Il sole può anche restare fuori inquadratura Non è sempre necessario inquadrare il sole nello scatto di un tramonto o di un’alba. Spesso le fotografia di tramonti e albe più evocative sono quelle che non presentano il sole direttamente, ma lasciano campo ai colori del cielo (meglio se velato da qualche nuvola). Nel caso avessimo deciso di lasciare in panchina il sole, sarà necessario mandare in campo elementi forti, fortemente evocativi e in grado di reggere la scena, ad esempio un pontile, magari con dei pescatori che fanno ritorno a casa, o la silhouette di un edificio, meglio se il suo profilo è in qualche modo riconoscibile – non è necessario scattare il Taj Mahal o il Colosseo, ma dobbiamo ricordarci sempre che la silhouette propone il semplice contorno dell’edificio e chi guarda deve comprendere con una certa semplicità cosa abbiamo scattato, se il campanile di una chiesa di montagna o un uomo di spalle che contempla l’orizzonte. Le silhouette funzionano molto bene se il loro profilo è riconoscibile, altrimenti non saranno altro che una macchia scura su un cielo al tramonto (!).

Dannato flare. Amato flare. Puntano l’obiettivo direttamente contro il sole, può capitare che si verifichi l’effetto flare, una serie di aberrazioni, più o meno circolari, dovute alla luce che si rifrange irregolarmente attraverso le lenti presenti nel barilotto dell’obiettivo. Non sempre il flare è un effetto da evitare, spesso anzi diventa un ottimo elemento emotivo. Se vogliamo evitare il fare: puliamo con cura la lente del nostro obiettivo e gli eventuali filtri che montiamo davanti alla lente, privilegiamo obiettivi fissi – hanno meno lenti al loro interno, usiamo il paraluce, modifichiamo leggermente l’inquadratura, bastano pochi gradi di differenza per, se non evitare, quanto meno contenere l’effetto flare. Se invece cerchiamo il flare come tocco creativo, basterà non osservare nessuno dei consiglio di cui sopra… possiamo anche aggiungere un ulteriore filtro o addirittura montare vecchi obiettivi, di quelli con ancora le lenti senza rivestimento – per intenderci lenti non coated.
Nulla più, però, aiuta a migliorarsi della pratica. Per cui, fuori a scattare!
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