
Lontano dalle vacanze molti di noi hanno la pessima abitudine di riporre la macchina fotografica. Ecco un post che risveglierà il fotografo assopito che c’è in noi, restando in città – e se invece non vivete in una metropoli, ecco un’occasione per uscire dalle zone a voi più familiari!
CATTURIAMO IL TRAFFICO UMANO Le città sono soprattutto movimento. Le forme di movimento possono essere diverse e le troviamo ovunque. Impariamo a renderlo con la nostra macchina fotografica. Catturare il movimento significa rendere l’energia della città. Usiamo tempi lenti e lasciamo che gli elementi in movimento “striscino” il nostro frame, aiutiamoci con un cavalletto. Il nostro occhio – ma soprattutto il nostro cervello – non è abituato al traffico umano, per lo meno quando pensiamo al movimento siamo più inclini a farlo in riferimento ai veicoli, ecco perché scattare foto che catturano il movimento dei pedoni crea maggiore interesse.

Cavalletto ed esposizione abbastanza lunga, pregando che i due soggetti sulla sinistra, restassero immobili per il tempo necessario da creare la dicotomia movimento/staticità
ENFATIZIAMO IL MOVIMENTO Benvenuti nel regno del panning. Niente come il panning enfatizzare il movimento e rendercelo quasi tangibile in uno scatto. Scegliamo soggetti che transitano perpendicolarmente all’asse di ripresa, impostiamo un tempo sufficientemente lento, cominciamo a seguire il nostro soggetto con la macchina fotografica e, una volta che il soggetto raggiunge il centro dell’inquadratura, scattiamo. Ricordiamoci di continuare a seguire il soggetto con la macchina anche qualche secondo dopo aver scattato.

Lo sfondo in un panning è quasi fondamentale quanto il soggetto. Scegliamo uno sfondo che possa creare strisce omogenee e che non fagociti il soggetto
LE MILLE STRISCE DELLA METROPOLI Facciamo in modo di restare fuori anche di sera, soprattutto appena dopo la blue hour serale. Usiamo un cavalletto e immortaliamo la magia del traffico che striscia la città di sera. Cavalletto e lunghe esposizioni faranno delle città una vera e propria tela astratta. In questo tipo di scatti, la composizione gioca un ruolo decisamente fondamentale, per cui, dedichiamole molta cura. Scegliamo angoli metropolitani che presentano un traffico caratterizzato da una certa continuità, per evitari buchi nelle nostra strisce colorate. Più è veloce il traffico che stiamo riprendendo e meno lunga sarà necessaria l’esposizione.

L’inquadratura e la composizione sono determinanti
NUOVE PROSPETTIVA La città dal basso è tutto un altro mondo, così come la città dall’alto. Spingiamoci oltre il comodo altezza occhi. Proviamo a catturare gli edifici di tutti i giorni dal bordo del marciapiede, puntando al cielo, enfatizziamo il singolare angolo di ripresa impiegando focali brevi, un 14mm ad esempio. Una prospettiva diversa può trasformare un’immagine banale in un piccolo capolavoro, giocando con le geometrie degli elementi urbani.

Non che l’Arco della Pace a Milano sia un edificio banale, ma ritratto con questa angolazione esasperata genera uno scatto molto drammatico e per nulla canonico
INSEGNE? PERCHE’ NO? La città vive anche di insegne, segnali, icone. Catturiamole, ci aiuteranno a descriverla e ad uscire un po’ dagli scatti urbani standard.

Insegne come grafismi. La città vive di insegne e le insegne offrono spesso materiale fotografico interessante