
Notte di luna piena nel Sahara. La luce della luna illumina cielo e dune
Sono tornato da qualche settimana da un magnifico photo tour che ho organizzato in Marocco. Una delle tappe più entusiasmanti è senza ombra di dubbio quella che vede il gruppo passare la notte in un campo tendato beduino, tra le dune del deserto del Sahara. Durante la notte, organizzo una sessione di fotografia notturna, anche perché lo spettacolo delle stelle nel deserto è una di quelle esperienze che difficilmente si scordano – anche quando il cielo si copre di nuvole inaspettatamente, come è successo quest’anno.
La fotografia notturna ha una pessima caratteristica intrinseca negativa, quella di amplificare i problemi che si possono sperimentare sul campo, ma ha anche la capacità di regalare grandi emozioni a tutti, anche a coloro che hanno poca esperienza in materia.
Il mio consiglio, per coloro alle prime armi, è quello di dare una bella ripassata al manuale della propria reflex in modo di aver ben chiaro come accedere a certe funzioni della macchina e a come farlo rapidamente anche in condizioni disagiate come un campo di notte o una duna del Sahara.
Attrezzatura minima per fotografare le stelle:
una macchina fotografica
un obiettivo, meglio se grandangolo
batteria nuova (e carica al massimo)
card vuota
un cavalletto
uno scatto remoto, non è necessario che sia a infrarossi e per cominciare, non serve neppure che funga di intervallometro
una torcia
un timer
una borsa dedicata
Via tutti gli automatismi! Via l’autofocus! Via gli eventuali dispositivi per ridurre le vibrazioni! Macchina in manuale! Ok, mi sa che la metà di voi ha abbandonato la lettura del post a questo punto, se ci siete ancora, andiamo avanti…
Dove andare? Non serve andare tra le dune del Sahara o sulla catena dello Zanskar, ma è necessario lasciarsi aree urbane e questo comporta un po’ di pianificazione, ma basteranno un paio di scatti azzeccati a ricompensarvi.
Quando andare? La scelta della notte è sicuramente uno degli aspetti meno prevedibili, in quanto legato al meteo – se pensate che quest’anno, durante il photo tour in Marocco, siamo incappati in una rarissima nottata nuvolosa (!). Quello che invece potete determinare con precisione scientifica è invece l’importanza della luna nelle notti che sceglierete per scattare. Durante le notti vicine al plenilunio, quando cioè il disco lunare assume le massime dimensioni, la luce della luna influisce negativamente sulla visibilità delle stelle, ma rischiara la scena con una luce molto morbida e affascinante. Al contrario, nelle notti prossime al novilunio, la quasi totale assenza del disco lunare nel cielo, rende le stelle decisamente più visibili, ma dovrete prepararvi a lavorare praticamente al buio. In ogni caso è bene fare un po’ di compiti a casa prima di trovarsi sul posto per evitare lunghe attese perché non avevate previsto che la luna fosse un ospite non gradito della vostra inquadratura. Determinare fasi lunari, altezza sull’orizzonte e posizione nel cielo della luna ormai non è più roba per astronomi. Ci sono app alla portata di tutti, che vanno dal semplice calcolo della fase lunare, riportato in qualsiasi punto del mondo, fino a fornire tutte le informazioni che vi possono servire, come ad esempio l’ora esatta in cui spunterà il satelline, l’altezza nel cielo, riportato nel corso della notte, il percorso, e altro ancora, oltre naturalmente alla possibilità di impostare località e date diverse. Una tra tutte, TPE (The Photo Ephemeris).
Comporre e mettere a fuoco. Due piccoli incubi. Comporre un’inquadratura al buio non è cosa da poco, così come mettere a fuoco con cura. Se ne avete la possibilità, fate un sopralluogo di giorno, altrimenti il vostro unico alleato è una torcia. Componete con cura e cercate di includere qualche elemento in primo piano. NON inquadrate soltanto una porzione di cielo. Inserite degli alberi, il profilo di una montagna, di una casa… insomma, avete capito. Gli elementi in primo piano, staccati dal cielo, hanno la capacità di rendere lo scatto del cielo più interessante. Mettere a fuoco può essere un problema. Aiutatevi con la torcia, puntandola contro un elemento sufficientemente lontano e mettete a fuoco su di lui – se usate, come consigliato, un grandangolo, dovreste cavarvela.
Per iniziare: stelle puntiformi Anche se molti di voi saranno rimasti affascinati da tutti quegli scatti con le stelle che sembrano compiere dei giri luminosi, è bene che si proceda per piccoli passi. Cominciate a scattare le stelle come puntini di luce. Ecco qualche trucco. Aprite al massimo. Chi può, f/2,8… altrimenti gli altri si tengano su f/3,5, f/4,5. Occhio al tempo di posa. La terra ruota attorno al proprio asse e questo movimento rischia di riprodurre le stelle come piccole strisce anziché punti luminosi, se usate un tempo di posa troppo lungo. Per cui affidatevi ad una regola vecchia, ma sempre valida: la regola del cinquecento. Dividete 500 per la lunghezza focale dell’obiettivo che montate – ad es. se montate un 28, risolvete questa semplice operazione: 500/28. Il risultato è il tempo massimo che potete usare prima che le stelle appaiano mosse. ATTENZIONE! La regola è pensata per fotocamere full frame, per i modelli APSC Nikon 500 si riduce a 333, mentre per i modelli APSC Canon 500 si trasforma in 316. A questo punto avete la coppia tempo e diaframma, non resta che impostare gli ISO di conseguenza Sparate gli ISO. Se avete tra le mani una buona macchina, in una notte senza luna, potete alzate gli ISO anche fino 3600. Se avete una macchina meno performante, tenetevi attorno ai 1250/1600 ISO. Sappiate però che pompando la sensibilità del sensore, le stelle guadagnano una certa consistenza.
Macchina saldamente agganciata al cavalletto e scatto remoto inserito, siete pronti a scattare. Se possedete un software per gestire il formato RAW, preferitelo al JPEG, in caso contrario, avrete meno possibilità di recuperare gli errori o di intervenire. In questo caso, impostate il bilanciamento del bianco su 3600° K (o incandescenza, se la vostra macchina non offre la possibilità di impostare direttamente la scala Kelvin).
Non temete, torneremo ancora sull’argomento.
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