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Capire ed usare la luce. Intro


Industrial Lights

Inauguriamo una serie di post dedicati alla regina sovrana della fotografia: LA LUCE. In questa serie di post (che raccoglierò anche nella nuova categoria “Capire la luce”) cercheremo di capire i diversi tipi di luce e come sfruttarli al massimo pee in nostri scatti, come progettare uno scatto in base alle qualità della luce e, viceversa, data un certo tipo di scatto, come stabilire quale luce sia più efficacace.

Cercherò di analizzare una decina di tipologie di luce ambiente diverse, per cui, prepariamoci…. (ah ah ah).

Ok, partiamo…


Molti di noi danno per scontato la luce ambiente che trovano, estraggono la macchina, inquadrano e via! Sarebbe un po’ come se lo scrittore si affidasse al caso per decidere il tono del proprio romanzo.

Dobbiamo abituarci a capire la luce sin dall’inizio, a capirne l’intensitàla direzione, la qualitàla temperatura. Queste quattro semplici, ma f’ondamentali, caratteristiche che influenzano il nostro scatto prima ancora di impostare la ghiera dei tempi e e dei diaframmi.

La luce è lo strumento con il quale scriviamo le nostre fotografie. La luce determina le ombre, disegna i contorni, spiana le irregolarità, esalta le trame. La luce è tutto in fotografia, possiamo ancora pensare di non volere imparare a capirla e ad usarla al meglio? Credo proprio di no!

Senza entrare nel campo – minato per molti – della luce flash, la luce ambiente (la luce cioè che abbiamo a disposizione) è già, di per sé, molto varia e complessa.

Intanto cerchiamo di capirci una volta per tutte: chiamiamo luce ambiente qualsiasi fonte luminosa sulla quale non possiamo agire direttamente (spegnendola o accendendola, alzandone l’intensità o abbassandola), questo dunque si applica anche ai lampioni (nonostante siano luce artificiale) o all’illuminazione di una sala sulla quale non abbiamo controllo alcuno.

La luce ha temperature diverse (!) – per questo diciamo comunemente una luce freddauna luce calda. La temperatura della luce viene misurata in gradi Kelvin (K) e lo spettro visibile va dai 1500 K relativi alla luce di una lampadina, ai 16/18.000 della luce in prossimità del crepuscolo. Di seguito una tabella che ci può aiutare a capire meglio:


kelvin2

La temperatura della luce si riflette anche sul colore della luce stessa. I nostri sono magnificamente abili nel ritarare immediatamente la scena, cosa che invece il sensore della nostra macchina fotografica non sa fare, a meno che non interveniamo sul bilanciamento del bianco (leggi qui).

Senza entrare nei meandri della fisica, cerchiamo di capire che esistono tipologie di luci diverse e che, per il momento tralasciando direzione e qualità, hanno una qualità specifica ed importantissima per il nostro scopo: il  colore, questo colore influenza significativamente la nostra scena.

Facciamo un esercizio semplicissimo:

  1. scegliamo un luogo,

  2. fotografiamolo all’alba,

  3. fotografiamolo a mezzogiorno,

  4. fotografiamolo al tramonto

  5. fotografiamolo subito dopo il tramonto

  6. confrontiamo i quattro scatti.

la differenza è sotto gli occhi di tutti! Questo è il primo modo per distinguere (seppur grossolanamente) la luce.

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