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Capire la luce. La luce morbida.


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Ed eccoci a trattare la luce preferita da molti fotografi: LA LUCE MORBIDA, quella di una giornata di sole attenuata appena da un velo di nuvole, per intenderci.

E’ la tipica luce da buona la prima…  da non confondere con la luce piatta, che invece non aiuta affatto.

La luce morbida del sole velato è ideale per i ritratti all’aperto, le carnagioni prendono un colorito caldo e intenso, soprattutto se scattiamo attorno alla golden hour serale.

La luce morbida avvolge i nostri soggetti e il contrasto tra le zone illuminate e quelle in ombra non mai troppo elevato, e la luce IDEALE PER I SENSORI DELLE NOSTRE REFLEX. Sfruttiamola alle latidudine più estreme dalla giornata, in prossimità di alba e tramonto, quando si carica di tonalità più calde. Sperimentiamo anche qualch decina di minuti prima della golden hour mattutina (clicca qui per sapere cos’è una golden hour), quando cioè la luce è più azzurrata ed eterea (blue hour).

Nella foto d’apertura (Risveglio sul Gange) la luce morbida del mattino mi ha permesso di aprire un po’  e di cogliere il dettaglio dell’uomo che si sveglia, senza per questo  bruciare i bianche delle colonne. Il contrasto della scena è piuttosto contenuto e i toni di tutta l’inquadratura si distribuiscono equilibratamente attorno al grigio medio, questo consente di misurare la luce con cura e intervenire senza il timore di dover sacrificare troppo nelle luci o nelle zone scure.

Il grande vantaggio della luce ambiente morbida è che rispetto alla luce intensa dura di più nel corso della giornata e non ha picchi difficili da gestire.

Lo svantaggio è che offre scene decisamente meno intense e drammatiche.

Situazioni di luce morbida e diffusa:

  1. Giornata velata E’ ideale per qualsiasi tipo di progetto, non pone questioni inestricabili di misurazione ed offre una gamma  tonale omogenea. Ideale per ritratti all’aperto.

  2. Ghiaccio o neve (nelle nuvole o all’ombra) Il riverbero della neve (all’ombra o durante giornate nuvolose) offre una magnifica opportunità di illuminazione diffusa. Da sfruttare, anche se inizialmente si è spinti a lasciar perdere in favore del sole pieno. Attenzione al ghiaccio che riverbera una luce molto azzurra e che potrebbe diventare sgradevole – per neutralizzarla possiamo impostare il bilanciamento su nuvolo.


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  1. Finestre, tetti e affini Gli ambienti con ampie finestre o lucernari offrono inattesi oasi di luce diffusa e morbida anche in giornate di sole intenso. La luce del sole viene attutita dalle vetrate e risulta ammorbita.

  2. Alberi e fronde Vale lo stesso principio delle finestre, le foglie degli alberi hanno il potere di filtrare e mitigare la luce del sole, anche durante giornate di pieno sole. Attenzione alla dominante azzurrognola.

  3. Foschia, pulviscolo, smog, nubi basse,  La dispersione atmosferica, lo smog, la foschia offrono spunti molto suggestivi. La luce è diffusa e di semplice lettura. Molto poetici sono gli scatti fatti in autunno con la foschia che si alza dai campi, così come scattare nelle nubi basse in montagna. La nebbia sull’acqua offre spunti suggestivi, ma bisogna essere piuttosto rapidi, le condizioni ideali svaniscono piuttosto rapidamente.


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