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Collezionare fotografie

Il mercato delle stampe fotografiche è in crescita, sempre più persone si avvicinano, ma molto spesso si spaventano e scappano a gambe levate, spaventati dalle numerosi variabili ed incognite che si nascondono dietro l’acquisto di una stampa fotografica.

Gli aspetti che spaventano i potenziali collezionisti in erba, per fortuna, non sono molti e sono sempre gli stessi, da quando le stampe fotografiche sono assunte ad oggetto da collezione.

Se non ho modo di darvi indicazioni su cosa acquistare, non sono né un critico, né un gallerista, posso però provare a fare un po’ di chiarezza su quella manciata di aspetti oscuri propri del collezionismo di stampe fotografiche, che, rispetto ai quadri o alle sculture, alza l’asticella della difficoltà, soprattutto nell’era del digitale e con la possibilità di produrre un numero di copie dello stesso scatto pressoché infinite.

arco della pace - milano - linee di trionfo

Linee di trionfo – Edizione appartenente al progetto “Notturni” – con tiratura massima di 50 copie per edizione. Per questo progetto ho scelto di non vincolare l’edizione al formato e per ogni edizione ho previsto tre formati diversi


Come faccio a sapere se si tratta di un originale?

Le stampe da collezione sono sempre autenticate. I metodi di autenticazione  essere diversi: timbri a secco, timbri ad inchiostri posti sul retro, filigrane o firme autografe dell’autore. Cercate sempre la prova di autenticità prima di acquistare qualsiasi stampa e, se vi affidate alla rete, assicuratevi che la stampa scelta vi arrivi autenticata dall’autore o dai legali proprietari del diritto d’autore dell’opera. Oggi chiunque è in grado di entrare in possesso di un’immagine digitale per la quale non possiede alcun diritto, ad esempio scaricandola dal web, e di stamparla, spacciandola per propria. Quello che non può fare è autenticarla. L’autenticazione, che deve accompagnare la stampa, se non addirittura venire apposta sulla stampa stessa, è la sola vostra garanzia contro le fregature. Controllate sempre l’affidabilità di chi vi vende la stampa, nel caso non si tratti dell’autore stesso, soprattutto se acquistate da un sito web.

Tiratura ed edizione?

Tiratura ed edizione sono due concetti fondamentali nel mercato dell’arte per tutte le opere ripetibili – va da sé che non ha senso parlare di tiratura per un olio su tela. E siccome le stampe fotografiche sono opere ripetibili, ecco che è sensato capire la differenza tra tiratura ed edizione.

Con edizione si intende la pubblicazione di un’opera, mentre con tiratura il numero di copie che verranno prodotte per la stessa edizione. E già qui si apre una diatriba che è lungi dall’essere risolta – lasciando cos’, purtroppo, parecchio margine d’azione agli autori. Chi sostiene che la tiratura massima debba essere stabilita a priori e prodotto in un’unica sessione, chi sostiene invece che, una volta dichiarato il numero massimo di copie per la tiratura di un’edizione, non sia necessario produrle tutte inizialmente. Ogni stampa appartenente ad un’edizione deve riportare il numero progressivo che la individua all’interno della tiratura, nella forma n/T, dove “n” indica il numero della copia e “T” la tiratura massima stabilita. Anche qui però la questione è alquanto fluida. Molti fotografi legano l’edizione al soggetto, indipendentemente dal formato della stampa – in questo caso una stampa 20×30 e una 50×70 dello stesso soggetto farebbero parte della stessa edizione e costituirebbero due copie all’interno della medesima tiratura. Altri invece legano l’edizione al formato, per cui, le due stampe dell’esempio di prima rappresenterebbero due edizioni diverse, ognuna con la sua tiratura specifica – e capite che questo moltiplica il numero di stampe in circolazione dello stesso scatto, erodendone il potenziale valore di mercato (!),

Dichiarando la tiratura di un’edizione, l’autore si impegna a non produrre ulteriori copie della stessa fotografia, una volta che ha raggiunto il limite prefissato. Capite che questo introduce un significato atto di fiducia da parte di chi acquista e un importante dimostrazione di onestà da parte di chi vende. Teoricamente il fotografo dovrebbe indicare se ha scelto di vincolare l’edizione di un suo scatto al formato, specificando anche la tiratura prevista per ogni edizione, ma questo non accade quasi mai. Per una questione di costi, difficilmente il fotografo produce tutte le copie previste dalla tiratura di un’edizione in una volta sola e questo ormai è considerata la pratica comune. A complicare le cose ci sono le cosiddette prove d’autore e cioè un numero piuttosto limitato di copie che non si sommano a quelle della tiratura ordinaria e che il fotografo si riserva di usare per scopi personali, quali regali a collaboratori o riconoscimenti vari. Le prove d’autore, solitamente, vengono indicate semplicemente con un numero progressivo, molto spesso in questo modo: n/PDA, dove “n” rappresenta la copia e PDA è l’acronimo di “prova d’autore”.

Come viene indicata l’appartenenza ad un’edizione? Solitamente l’autore numera la copia in questo modo:

n/T

dove n rappresenta il numero progressivo della stampa e “T ” il numero limite delle stampe appartenenti a quell’edizione – la tiratura. Per cui, ad esempio 3/50, significa che la copia che state per acquistare o che avete acquistato è la terza stampa di un’edizione con una tiratura di cinquanta.

Accanto alla numerazione progressiva,  l’autore appone la sua firma, certificando in quel modo l’autenticità della copia e garantendo per la tiratura dell’edizione.

Come fate a sapere che l’autore non produrra’ stampe oltre il limite della tiratura di un’edizione?

Ahimè, non lo saprete mai con certezza e questo è un punto nodale del mercato delle stampe fotografiche. Come accennavo prima, la dichiarazione della tiratura è una sorta di gentlemen agreement tra chi acquista e l’artista o eventualmente tra artista, galleria e acquirente. Non va dimenticato che è tutto nell’interesse del fotografo (e dell’eventuale galleria) comportarsi in modo corretto e rispettare le tirature dichiarate.

Chiunque puo’ fare copie di una foto, come vi difendete dalle copie non autorizzate?

E’ molto semplice: solo le copie che fanno parte dell’edizione autorizzata sono  autenticate. Tutte le altre copie sono da considerarsi non autorizzate, indipendentemente da chi le venda o dalla qualità della stampa.

Perche’ alcune stampe sono più costose di altre?

E’ il mercato che stabilisce il prezzo finale di una stampa, che a volte può essere decisamente diverso da quello stabilito originariamente dall’autore. I fattori che generalmente influiscono sul prezzo finale di una stampa sono: notorietà dell’autore, le dimensioni della stampa, l’appartenenza ad un’edizione limitata,  la  tiratura dell’edizione limitata, l’appartenenza ad una serie di prove d’autore, la presenza di dediche particolari da parte dell’autore, la difficoltà di reperire altre copie della stessa edizione. Solitamente il prezzo originale – quello cioè che stabilisce il fotografo – è identico per tutte le stampe appartenenti alla stessa edizione, se l’edizione è legata al formato della stampa. Nel caso invece l’autore opti per un’edizione con più formati, è facilmente intuibile che all’interno della stessa edizione le copie possano avere prezzi diversi, a seconda delle dimensioni. Cosa è meglio? Con edizioni vincolate alle dimensioni la somma delle diverse tirature dice che sul mercato ci saranno molte più copie dello stesso scatto e che quindi ognuna di esse, al di là del suo prezzo di vendita, potrebbe avere un valore di mercato più basso Al contrario, con edizioni multi-formato, il valore delle copie potrebbe essere maggiore.

La carta conta

La qualità della carta e la tecnologia di stampa scelte  contribuiscono ad impennare i costi di produzione e, dunque, a far lievitare il prezzo di vendita di una stampa. A volte il fotografo può decidere di produrre delle edizioni speciali di uno scatto, stampate su carte pregiate, e, naturalmente, queste opere costano molto di più rispetto alla edizione normale. Informatevi SEMPRE su che carta è stampata la fotografia che volete acquistare. Ogni tipo di carta ha caratteristiche particolari ed offre risultati diversi. Oltre alla marca (Canon, Ilford, Kodak, Hahnemühle, Canson, Epson, ecc.), controllate la grammatura, che nella cartotecnica indica lo spessore della carta e si esprime in g/m2, soprattutto quando acquistate al buio  su internet, vi farete un’idea della consistenza della stampa che state per comprare – giusto per darvi un termine di paragone: un normale foglio di carta da stampanti laser ha una grammatura che va dagli 80 ai 100 g/m2, una stampa un po’ leggerina sta tra i 200 e i 250 g/m2, mentre una signora stampa, come minimo, ha una grammatura di 290/320 g/m2.

 

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