
Bisogna essere illuminati per non sbagliare
Eccoci sul bordo di un campo minato: i concorsi fotografici.
Con l’avvento della fotografia digitale e con il crescente ruolo di internet e dei social network, potremmo praticamente partecipare ad almeno una dozzina di concorsi fotografici ogni giorno. Il che in sé potrebbe anche non essere un male, ma è bene che impariamo a capire per quali valga la pena e per quali invece valga la pena rinunciare.
Organizzatori È il primo dettaglio al quale dobbiamo fare attenzione. Cerchiamo di capire immediatamente chi organizza il concorso, che tipo di reputazione ha nel mondo della fotografia, se si tratta di improvvisati, per lo più spinti dal web, o se alle spalle di chi organizza c’è una reale solidità. Una testate cartacea, una fondazione o una pagina social molto seguita sono gli indicatori per valutare lo spessore dell’organizzazione. Diffidiamo di piccoli gruppi Facebook o di circoli locali senza un vero radicamento sul territorio.
Giuria La composizione della giuria è il secondo parametro del quale tener conto per giudicare l’effettiva serietà di un concorso. Ci saranno fotografi affermati nel panel dei giudici? Ci saranno giornalisti? La giuria ha qualche connessione con mostre, gallerie o riviste? Queste sono alcune delle domande che dobbiamo porci e se le risposte saranno tutte positive, be’, allora varrà davvero la pena iscriversi, altrimenti prendiamo altre informazioni circa il nostro concorso.
Esposizione Cerchiamo di capire subito se ottenere un buon piazzamento – se non addirittura vincere il concorso – porterà qualche tipo di esposizione. Le foto selezionate verranno esposte? Verrà pubblicato un catalogo? I concorsi più prestigiosi propongono solitamente entrambe le cose e cioè che gli scatti selezionati avranno diritto ad essere esposti ed inseriti in una pubblicazione cartacea. I concorsi fatti in casa offrono spesso soltanto una presenza sul web – gallery o pagina che sia. Giudichiamo con attenzione se ne valga davvero la pena, spesso ci sono community nel web molto influenti e di grande valore, per cui sarebbe sbagliato escludere la partecipazione ad un concorso soltanto perché non offre lo sbocco ad una mostra o ad un catalogo, ma cerchiamo di valutare con attenzione.
Premi I premi in palio sono un buon metro di valutazione. I concorsi più importanti mettono in palio premi in denaro. Il fatto che ci sia del denaro come premio significa due cose: che il concorso ha fondi e che il nostro impegno ha un valore. Non sempre però l’assenza di premi in denaro definisce immediatamente concorsi di dubbio valore. Tutto ha un valore, per cui se il National Geographic indicesse un concorso e mettesse a disposizione un workshop gratuito con Steve McCurry o con Ami Vitale o con Joe McNally… be’, amici chi vorrebbe i soldi!?
Diritti Non fidiamoci di chi ci chiede di cedere ogni diritto del nostro lavoro. Noi siamo gli autori dei nostri scatti e noi siamo i possessori dei diritti e cediamo all’organizzazione del concorso la sola possibilità di usare i nostri lavori in modo contestualizzato alla manifestazione e MAI senza la nostra autorizzazione.
Regole d’ammissione Leggendole con attenzione ci faremo immediatamente un’idea del valore del concorso al quale ci stiamo per iscrivere. Le regole dovranno essere chiare, precise e sensate. Dovranno indicare se vengono accettate anche copie stampate o soltanto file digitali, dovranno indicare i formati, la dimensione minima e massima in MB, dovranno specificare se scatti già precedentemente premiati in altre manifestazioni potranno essere ammessi.
Costi Oltre ai costi di partecipazione, NON ci devono essere altri costi – né di produzione, di né di allestimento, né di inserimento nel catalogo, ecc.