
Non poteva mancare, dopo il post sulla sottoesposizione, ecco un post dedicato alla tecnica contraria, cioè quella di creare immagini volutamente sovraesposte.
Riepilogo per coloro che non avessero letto il post precedente, NON ESISTE UN’ESPOSIZIONE CORRETTA, MA SOLTANTO UN’ESPOSIZONE CHE LA MACCHINA SUGGERISCE e questo viene fatto sugli standard per i quali l’esposimetro è tarato (un bel grigetto pallido),
Ciò detto, qualche volta vale la pena intervenire e dire alla macchina di bruciare. Così facendo si creano scatti diafani, eterei e vagamente magici. Quando farlo? Ad esempio in occasione di soggetti in controluce, bruciando tutto quello che sta attorno al soggetto. O in occasioni di scene che trattate come high key producono immagini di gran lunga più poetiche di qualsiasi scatto esposto correttamente.
Nella foto che ho scelto per aprire potete vedere come un palese errore di esposizione abbia, in realtà, dato vita ad uno scatto del tutto unico e potente. Se fossi stato più presente a me stesso come fotografo e mi fossi ricordato di riportare gli ISO ad un valore normale prima di scattare, avrei forse ottenuto un altro scatto banale, così, nell’errore d’esposizione, invece, ho creato un’immagine molto eveocativa e per nulla scontata.
Come per la sottoesposizione volontaria, anche la sovraesposizione funziona molto bene. Pensatela in alternativa all’esposuzione corretta e pensate alla tecnica in questione come ad una possibilità di ampliamento del vostro linguaggio creativo.
Osare qualche volta ripaga. Anche nel caso della sovraesposizione, non limitatevi a sovraesporre di un misero stop, osate, andate oltre, bruciate! 2, 3 stop e vediamo che succede.
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