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Fotografare controluce

Non fotografare controluce! Non mi ripetevano altro quando ho iniziato a fotografare una quarantina di anni fa, qualcosa tra il consiglio spicciolo e l’anatema.

Il monito che ha segnato un’intera generazione di principianti che si affacciava titubante alla fotografia: non fotografare controluce.

Pensate, Kodak stampava lo stesso consiglio addirittura sulle confezioni delle loro pellicole e sui bugiardini che si trovavano dentro le stesse confezioni, nel caso qualcuno, nel frattempo, avesse provato a dimenticarselo.

Fotografiamo controluce!

Scrolliamoci di dosso i dubbi ed i timori e affrontiamo l’argomento.

Con qualche consiglio pratico e un briciolo di pratica, fotografare contro sole non solo non ci spaventerà più, ma ci regalerà anche scatti decisamente meno scontati, meno ovvi.

Flare e controluce

Nel momento in cui decidiamo di puntare il nostro obiettivo contro il sole (o qualsiasi altra fonte luminosa di una certa intensità) ci esponiamo alla formazione di riflessi dovuti ai raggi che colpiscono direttamente le lenti. Il fenomeno è noto come lens flare – o più semplicemente flare – e si può presentare come una velatura più o meno consistente o di una ripetizione di aloni di luce nella forma delle lamelle del diaframma all’interno del barilotto dell’obiettivo.

Il flare divide i fotografi. Chi lo ama e lo cerca e chi invece lo considera un elemento di distrazione, se non addirittura un errore.

Se ci riconosciamo nella prima categoria, dei fotografi innamorati del flare, dobbiamo soltanto puntare contro il sole e scattare un controluce.

Se invece il flare non è nelle nostre corde, ma non vogliamo comunque rinunciare a scattare controluce, ecco alcuni stratagemmi pratici che ci possono tornare utili:

  1. MONTIAMO UN PARALUCE Un paraluce può aiutarci a mitigare la comparsa del flare, ma non è detto che sia in grado di evitarla completamente

  2. SCATTIAMO DALL’OMBRA Spostiamo al riparo dalla luce inclemente del sole e scattiamo da un luogo in ombra, anche questo trucchetto non ci mette completamente al riparo dalla comparsa del flare, ma ci può aiutare – a volte basta un ombrello o un telo o del fogliame.

© Walter Meregalli – L’uomo dell’acqua. Uno sfondo potente e un colpo di flash ben assestato


Flash di riempimento e controluce

Tutto è pronto. Il nostro soggetto non vede l’ora di farsi ritrarre, la location è ideale e un sole magnifico sta per tramontare alle spalle del nostro soggetto.

Agh! Guardiamo in macchina ed ecco il panico. Il cielo alle spalle del nostro soggetto è nettamente più chiaro. Se esporremo per il nostro soggetto, bruceremo irrimediabilmente il cielo, altresì, se esporremo per il cielo alle sue spalle, il nostro soggetto si trasformerà in una macchia scura. Agh!

Ta-da! Che flash sia!

Misuriamo il cielo, sottoesponiamo quanto basta – o quanto ci aggrada – e aggiungiamo un colpo di flash, che consiglio di impostare in TTL, per semplicità, e che raccomando di non montare direttamente sulla slitta del corpo macchina, ma di comandarlo con un controllo remoto.

Questa tecnica è nota come flash di riempimentofill-in flash.

Il fill-in flash  funziona molto bene anche in condizioni di luce difficili, come ad esempio il sole a picco di un mezzogiorno d’estate. Aiuta smorzare quelle fastidiose ombre sotto il mento, sotto gli occhi e sotto il naso.

Controluce e… nascondino

Se non intendiamo affidarci ad un flash, possiamo provare a giocare a nascondino con il sole e usando una composizione accurata, con la quale nascondere il sole con il nostro soggetto, in modo i raggi colpiscano direttamente le lenti dell’obiettivo.

Naturalmente i risultati che saremo in grado di ottenere saranno molto diversi da ciò che otterremmo impiegando un flash e, inoltre, dovremmo misurarci con un’esposizione decisamente non facile da determinare.

© Walter Meregalli – La misurazione è stata fatta in modalità spot sul volto, così che le luci sullo sfondo non rendessero il soggetto una silhouette


Controluce e misurazione spot

Ecco un’occasione più che valida per avventurarsi nell’oscuro universo della misurazione spot.

Prima di provare a capire come beneficiarne, facciamo un breve ripasso: impostando su spot la modalità di misurazione dell’esposizione, la fotocamera prende in considerazione soltanto una piccola porzione, tra il 2% e il 5, dell’inquadratura, tralasciando completamente il resto.

Questo tipo di modalità può tornare decisamente utile per valutare esposizioni particolarmente complicate, come ad esempio controluce spinti.

La misurazione viene fatta su un’area molto contenuta, che possiamo spostare a piacimento in corrispondenza dei punti di messa a fuoco della macchina.

Attenzione! Misurare la luce in modalità spot può necessitare una certa pratica prima di riuscire ad ottenere risultati soddisfacenti – ah… ricordiamoci poi di disinserirla e di tornare ad una modalità di lettura meno selettiva o, guardando i risultati, ci convinceremo di non aver capito nulla di tecnica fotografica.

essaouira - seagulls

© Walter Meregalli – Gabbiani. Non per forza pensando ad un silhouette dobbiamo pensare a colori…


Controluce e silhouette

Una silhouette ben eseguita è quasi sempre un successo. Troppo spesso le silhouette sono soltanto il risultato di un errore di esposizione, ma quando invece non è così, vale la pena capire come ottenerle al meglio.ù

Cos’è una silhouette? D’accordo con Wikipedia, una silhouette, nelle arti visive, è  l’immagine di un oggetto che ne rende esclusivamente i contorni.

Per cui, è fondamentale concentrarsi sul soggetto e sceglierne uno che abbia una forma definitiva e piuttosto riconoscibile.

Una buona silhouette poggia su una solida composizione e sul coraggio di sottoesporre. Ricordiamoci che l’obiettivo è quello di rendere il soggetto una forma geometrica chiara e definita. Soggetto e sfondo giocano un ruolo fondamentale nel successo di una silhouette, il profilo del soggetto deve essere preciso e immediato e lo sfondo deve esaltarne la forma – anche se qualche volta può avere una sua spiccata personalità.

In conclusione

Qualche accortezza, un po’ di pratica e i nostri scatti in controluce sapranno essere un’ottima alternativa a scelte più convenzionali.

Se ti è piaciuto questo articolo, potresti trovare interessanti anche:

  1. Scattiamo le silhouette

  2. Esposizione: quando arriva l’illuminazione

  3. Quale modalità di lettura dell’esposizione?

 

ANCORA UN POSTO DISPONIBILE!  Il prossimo agosto andiamo in Ladakh, nel nord dell’India. Fotograferemo un angolo di paradiso ai piedi dell’Himalaya. Non esattamente una cosa di tutti giorni, non proprio la solita vacanza… decisamente qualcosa di indimenticabile. Non pensarci troppo, quel posto potrebbe essere il tuo e potrebbe non esserci più. CLICCA QUI e scopri come non fartelo soffiare.

 

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