
Ci siamo! Finalmente si parte! Come cantava qualcuno, “le ferie d’agosto”… e per molti di noi, le ferie d’agosto, sono l’occasione principe per scattare foto, per dedicare finalmente un po’ più di tempo alla fotografia.
Cosa mi porto!? La domanda è quanto mai calzante. Già, cosa mi porto in vacanza per esser certo di divertirmi a far foto – perché, non dimentichiamocelo, a meno che per noi non sia un lavoro, fotografare DEVE essere soprattutto sinonimo di divertimento, di piacere.
Come spesso accade, più le domande sono semplici, e meno le risposte sono facili ed univoche… e questa è una di quelle domande!
Non esiste un kit ideale per tutti e per tutte le situazioni. Questo l’ho imparato quasi subito ed ecco allora che provo ad elencare qualche possibile soluzione.
Fotografo Ultra Light Il suo obiettivo è la praticità, sempre e comunque, e “viaggiare leggeri” è molto di più di un approccio, è un diktat, è una filosofia di vita. Per lui UN CORPO MACCHINA E UN SOLO OBIETTIVO. Il purista si porta un 50mm, ma sa già prima di partire, che qualcosa andrà sacrificato. Il mio consiglio è semplice: COMPRATEVI ALMENO UNO DI QUEGLI ZOOM CHE COPRONO DAI 24 AI 200 mm. Sacrificherete molto meno e salverete comunque il peso. Se non è chiedervi troppo, investite almeno in una di quelle custodie dedicate: la sicurezza della vostra attrezzatura è comunque un dettaglio fondamentale, anche per il fotografo peso piuma.
Fotografo da strada Fosse per lui, vivrebbe per strada con la sua macchina incollata all’occhio. Incarna l’anima spartana e verace dei fotografi. Vuole scattare in qualsiasi condizione di luce, volti, dettagli, scena quotidiane. La sua versione purista gli imporrebbe di dotarsi di un 50mm f.1.4 e di scarpe comode.

Va bene anche qualcosa di più moderno, naturalmente!
Io gli concedo una scelta un filo più ampia, per lo meno per ciò che riguarda le ottiche. Fisse o zoom, gli consiglio almeno due focali, con le quali alternare gli scatti: un grandangolo e una lente normale oppure una lente normale e un medio tele. Scegliendo ottiche fisse avrete una qualità superiore e diaframmi più spinti – ideali per scattare in condizioni di luce scarsa, ma a fronte di un investimento economico maggiore. Scegliendo invece due zoom, potrete usufruire di tutte le alternative intermedie tra la focale minore e la focale maggiore, risparmiando qualche euro, ma sacrificando un po’ di qualità e di velocità. La borsa ideale del fotografo da strada è la monospalla (detta anche “slingshot”), che consente di accedere all’attrezzatura semplicemente facendola scivolare sul davanti. Sono borse compatte, leggere, ma piuttosto capienti. Consiglio inoltre un grip con seconda batteria da montare sul corpo macchina, per evitare di restare a secco sul più bello, ma anche per agevolare gli scatti verticali.

Le “slingshot bags” sono molto comode, ma l’attrezzatura deve essere sempre in versione “minimal”
Fotografo Quattro Stagioni
È la mia personalissima evoluzione del profilo precedente. Siete dei Quattro Stagioni se vi piacciono i ritratti, ma amate anche gli scatti panoramici, se cercate le scene da strada, ma i dettagli per voi hanno un sapore particolare… In questo caso – che poi è un po’ il mio – la questione si complica. Il Quattro Stagioni sente la necessità di coprire tutte le focali da 12mm ad almeno 200mm. Si tratta proprio di un bisogno primordiale, per lui! Non vuole sacrificare nulla, non un panorama, non un volto, non un dettaglio, non un campo largo. Quale soluzione? Ce ne sono alcune. La prima potrebbe essere quella di dotarsi di uno di quei super zoom 18-200 (Tamron addirittura produce un 18-300 con attacco Canon e Nikon!). Di sicuro è la soluzione più compatta. Dal punto di vista della qualità… beh, qualche concessione la dobbiamo fare. Chi invece non vuole rinunciare alla qualità è allora costretto ad acquistare tre lenti zoom, una che copra le focali tra 12 e 24mm, una che vada dai 24 ai 70mm e una che lo porti agevolmente attorno ai 200mm. Se siete fanatici della qualità, ma soprattutto ricchi, potete regalarvi un set di ottiche zoom professionali f.28, vi assicuro che fanno il loro sporco lavoro, ma hanno un piccolo difettuccio: vi piallano il conto corrente (!). In commercio si trovano anche zoom da step intermedi, ad esempio un 18-120mm e un 70-300mm e, parafrasando la pubblicità, tu zoom is mei che tri. Ma il Quattro Stagioni DOCG non accetta di fermarsi di fronte a nulla ed ecco che il kit si completa di un flash a slitta, che, il Quattro Stagioni Maniaco, completa con radiocomandi vari e un modificatore – consiglio il piccolo bank ripiegabile della Lumiquest.

Softbox – l’accessorio principe per ottenere una luce più morbida dal nostro flash
Se vi portate un flash a slitta, non dimenticate le batterie di ricambio – pena è restare a secco sul più bello – sia per il flash, sia per gli eventuali comandi remoti e magari regalatevi un kit di gelatine colorate per deliziare la vostra creatività di strobist. Va da sé che il suo kit preveda un grip con seconda batteria. La versione Outdoor del Quattro Stagioni lo vuole munito anche di cavalletto (magari con testa staccabile) e di scatto remoto o, meglio ancora, di un intervallometro. Con questi due accessori nulla potrà più fermare il vero e unico Quattro Stagioni. Ovviamente un simile kit necessita di una borsa all’altezza e io consiglio uno zaino con scomparti imbottiti e riposizionabili secondo le esigenze. Non lesinate sulla qualità degli zaini! Löwepro, Manfrotto e Tamrac hanno sicuramente il modello che fa per voi e controllate sempre che sia possibile imbarcarlo con voi in aereo e che preveda l’aggancio per un eventuale cavalletto, controllate la comodità degli spallacci, la presenza di cinghie all’altezza del pettorali e del bacino, per distribuire meglio il peso. Assicuratevi che le cerniere siano nastrate ed impermeabili e, già che ci siete, verificate che ci sia anche il dispositivo antipioggia. La mia esperienza dice che una borsa che costa davvero poco, dura davvero poco. Purtroppo non sempre vale il contrario (!).

Comoda, resistente, impermeabile, ma soprattutto capiente il giusto (meglio uno “zic” in più, che in meno!
Fotografo Canaletto È un vedutista del Settecento, ma ha la sfortuna di essere nato tre secoli dopo. I suoi miti sono Canaletto, i Fiamminghi e Ansel Adams. La fotografia, per Canaletto, è paesaggio! Non può fare a meno di un buon grandangolo, ma per schiacciare le prospettive si affida spesso ad un tele. Le focali di mezzo lo convincono poco, ma se proprio deve, monta un 70mm. Non esce mai senza il suo kit di filtri digradanti e ND e ne vanta dozzine. Il Canaletto Ricco possiede solo filtri della Lee Filters – un set da tre filtri Lee, con anello adattatore e sistema di aggancio, si aggira attorno ai 300 euro! I l Canaletto In Spending Review si accontenta di marche meno nobili, come Cokin o Marum. Se sui filtri potreste anche glissare – ho scritto “potreste”, attenzione. Non potete invece fare a meno di un buon cavalletto, se la vostra passione sono i paesaggi. Sceglietelo alto almeno un metro e cinquanta, possibilmente di quelli che permettono di montare teste diverse, in modo che possiate scegliere quella che meglio si adatta alle vostre esigenze. Sceglietelo leggero, ma solido. Testatene la solidità (in negozio) montando una macchina simile alla vostra per peso e ingombro ed estendendo al massimo gambe e colonna centrale. Considerate le dimensioni del cavalletto, sia nel suo massimo splendore, sia completamente richiuso. I cavalletti con gambe a quattro sezioni diventano davvero molto piccoli, ma offrono meno stabilità dei cugini a tre sezioni. Valutate con cura, peso ed ingombro: ve lo dovrete scorrazzare tutto il santo giorno, tutti i giorni. Carbonio, fibra di magnesio, basalto… sono solo alcuni dei materiali all’avanguardia con cui vengono prodotti i cavalletti di fascia alta. Di sicuro offrono il massimo rapporto peso/stabilità, ma non ho ancora trovato dove li regalino…

OK, mi fermo qui… ce ne sarebbero molti altri di profili, con buona probabilità, ma forse entrerei troppo nello specifico – ad esempio mi viene in mente il Naturista, per non parlare della sua deriva estrema, il Fotografo Safari. La maggior parte di noi, però, immagino ricada in una delle categorie di base che ho buttato lì.
Che siate gli uni o che siate gli altri, per tutti ci sono accessori che non si possono lasciare a casa: caricabatterie da rete (ma anche versioni che possano caricare attraverso l’accendisigari di una macchina o la presa USB), card varie, cavi vari, batterie di scorta, panni in microfibra per pulire le lenti, guaine e coperture antipioggia per zaini e borse (nel caso il modello scelto non lo abbia già in dotazione). Potrei essermi dimenticato qualche cosa… non vogliatemene. Voi cercate di non dimenticare che quello che facciamo, quando fotografiamo, deve essere soprattutto divertimento, ma che il divertimento è una cosa seria.
Buone vacanze!
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