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Fotografia flash: scattare al crepuscolo

Sono flash dipendente, chi mi conosce lo può confermare. Adoro quella luce che si riesce a creare, una volta imparato a bilanciarlo con la luce ambiente, ma capisco che, per chi non ha ancora una grande esperienza, le cose possano sembrare maledettamente complicate.

Flash in manuale: una certezza tra molte variabili

Se c’è qualcosa che spaventa più di usare un flash, è usare un flash in manuale (!). In realtà, la scelta di andare in manuale semplifica le cose, perché, se manteniamo invariata la distanza tra il soggetto e luce e non modifichiamo la potenza, l’illuminazione sul soggetto resta costante, a prescindere dalla quantità di luce totale presente nelle scena e questo è decisamente un salvagente nelle acque agitate di un ritratto al crepuscolo.

saddhu - varanasi

Saddhu sui ghat di Varanasi. Il flash diretto e puntato disassato aggiunge drammaticità ed esalta il contrasto tra il blu intenso del cielo sullo sfondo e il turbante arancione del soggetto, oltre ad aggiungere luce nello sguardo, già magnetico di suo.


Un flash nel crepuscolo

Al crepuscolo, le condizioni di luce sono a dir poco critiche: la luce ambiente scende rapidamente, molto più rapidamente di quanto si possa credere. Come fare per ottenere un ritratto dai toni drammatici, con un cielo carico e un soggetto ben esposto e non perdere la testa?

Se esponiamo per il cielo – ovviamente più chiaro del soggetto, per lo meno durante i primi istanti – il nostro soggetto risulterà sicuramente sottoesposto, se non addirittura una silhouette. Ecco allora dove entra in gioco il flash – una qualsiasi speedlight, che useremo in remoto, comandandolo con un qualsiasi sistema di controllo a infrarossi o a radiofrequenza, anche dei più economici, dal momento che non ci serve che la fotocamera passi nessun parametro TTL.

Come fare in pochi passi:

  1. Esponiamo per il cielo. Attenzione! Se usassimo i valori suggeriti dall’esposimetro, lo scatto risulterebbe scialbo, per cui il mio consiglio è quello di sottoesporre di almeno un paio di stop. Ad esempio, diciamo che la coppia f./5.6 e 1/125″ produca l’esposizione voluta per il cielo. Con questi valori, il soggetto sarà prossimo ad una silhouette nera.

  2. Impostiamo il flash in manuale, agganciamolo ad un cavalletto e scegliamo la posizione – che dovrà restare fissa (!).

  3. Impostiamo la potenza del flash affinché l’esposizione sul soggetto sia identica a quella del cielo – f./5,6 e 1/125″ (il mio consiglio è quello di investire in un esposimetro esterno, che ci evita di sprecare tempo prezioso a cercare la potenza del flash corretta per ottenere quell’esposizione).

  4. Il gioco è fatto!

In quattro semplici passi avremo la (quasi) certezza di portare a casa un buon ritratto al crepuscolo. Questo sarebbe vero in un mondo ideale. Nel mondo reale, purtroppo, prima di arrivare ad un risultato soddisfacente, potremmo essere chiamati a fare più e più scatti, mentre la luce generale della scena scende a nero, ad una velocità impressionante. Cosa fare nel mondo reale?

Flash in manuale, macchina in priorità di diaframma

Ecco come fare, nel mondo reale:

  1. impostiamo il flash in manuale, sistemiamolo per bene (e per tutto il tempo) sul cavalletto.

  2. Impostiamo la fotocamera in priorità di diaframma – perché non dimentichiamoci che è il diaframma a determinare l’influenza della luce flash, mentre il tempo di posa determina l’influenza della luce ambiente.

  3. Scegliamo un diaframma con il quale lavorare – diciamo f./5,6 – e puntiamo sul cielo, lasciando che sia la fotocamera a scegliere il tempo di posa – diciamo 1/125″. Attenzione! Se scattassimo con f./5,6 e 1/125″ la scena risulterebbe un slavata, perché l’esposimetro è tarato per riportare al grigio medio.

  4. Compensiamo in negativo (q.b.) e concentriamoci sul soggetto. Non dovremo preoccuparci di inseguire la luce ambiente che va svanendo, intervenendo sul tempo di posa,  ci penserà la nostra fotocamera, impostata in priorità di diaframma.

nomade - thar

Nomade nel Thar, India. Per esaltare i colori delle nubi subito dopo il tramonto, ho dovuto sottoesporre e compensare con un flash sul soggetto, che altrimenti sarebbe trasformato in una silhouette


Naturalmente, da un certo momento in avanti, la luce ambiente sarà talmente poca che la nostra fotocamera comincerà ad avventurarsi su tempi forse un po’ troppo lunghi, in questo caso, basterà scegliere un diaframma più aperto. Mentre inizialmente, quando la luce ambiente suggerirà tempi rapidi, dovremo fare attenzione di non superare il tempo X-Sync, a meno che il nostro modello di reflex non consenta di impiegare la modalità hyper sync, che permette di sincronizzare macchina e flash anche con tempi molto rapidi.

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