Nel post precedente abbiamo imparato a conoscere i tre parametri che condizionano la riuscita di una fotografia (tempo, diaframma e sensibilità) e come, attraverso l’esposimetro, sia possibile combinarli in modo da esporre correttamente.
In questo post ci addentriamo un po’ di più e cerchiamo di capire come usare con successo i tempi di posa.
Abbiamo visto come sia possibile mantenere un’esposizione corretta variando le coppie tempo e diaframma. Proviamo a fare un esempio pratico. Immaginiamo di avere impostato la nostra macchina in priorità di tempo. Inquadriamo e leggiamo i risultati dell’esposimetro – diciamo 1/125 e f8. Questo è il suggerimento della nostra reflex. Se scattassimo otterremmo un’immagine correttamente esposta. Bene! Click. Ora ruotiamo la ghiera che gestisce i tempi di posa – su quasi tutte le reflex moderne si trova a portata di pollice. Ruotando notiamo che la macchina sostituisce la coppia 1/125 – f8 con altre coppie tempo/diaframma. E questo cosa significa? Significa che la macchina ci sta suggerendo altre coppie alternative alla prima per ottenne comunque una foto correttamente esposta.
Per cui è indifferente se scegliamo di scattare a 1/125 – f8 o a 1/60 – f11?
Diciamo di sì, per lo meno per ciò che riguarda l’esposizione. Ma allora che senso ha avere a disposizione una serie di coppie tra le quali scegliere? La possibilità di variare il tempo di posa! E allora!? Be’, credetemi, poter variare il tempo di posa, pur mantenendo una corretta esposizione apre una vasta gamma di possibilità creative.
Prima di andare oltre fissiamo bene questa regola pratica: per ottenere la medesima esposizione, ogni volta che aumentiamo il diaframma di uno stop, dobbiamo dimezzare il tempo di posa, questo vale anche al contrade, ogni volta che diminuiamo il diaframma di uno stop, dobbiamo raddoppiare il tempo di posa.
La possibilità di scorrere tra i vari tempi di posa a disposizione è un aspetto fondamentale pr provare a scattare con un pizzico di creatività in più.
Usiamo i tempi
usiamo un tempo veloce per congelare soggetti in movimento. Più veloce è il nostro soggetto è più breve deve essere il tempo
usiamo un tempo lento per soggetti fermino per creare l’effetto del movimento in macchina. Con un tempo lento e un soggetto in movimento, il sensore registra il passaggio del soggetto creando delle interessanti strisciate
Vediamo due esempi:


Qui invece vediamo l’impiego di un tempo di posa lungo con un soggetto in movimento, la giostra, le cui luci producono delle strisciate colorate che danno il senso del movimento.
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