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Gli otto tipi di luce naturale: il controluce

Si chiama controluce quando la luce è esattamente dietro il soggetto che stiamo fotografando.

Una delle l’ho più interessanti, di sicuro, ma anche una della più difficili da domare. Il controluce produce scene ad altissimo contrasto, con zone in piena ombra, contrapposte ad aree bucate.

Il controluce può dar vita ad interessanti silhouette o ad effetti eterei molto particolare, soprattutto se i nostri soggetti sono traslucidi, come ad esempio foglie, fiori o acqua – in questi casi saremo in grado di creare scatti di altissimo impatto visivo.

Determinare la corretta esposizione e gestire i flare – quei bagliori che si creano in macchina – sono di certo i due aspetti più critici degli scatti controluce.

Lasciamo perdere il problema del flare, che è legato molto spesso alla qualità dell’obiettivo che usiamo e concentriamoci su ciò che possiamo controllare: l’esposizione.

La regola è semplice ed è dettata dal buon senso: se il soggetto è in ombra, esponiamo per le ombre e lasciamo che le luci si brucino, creando un effetto diafano, se invece il soggetto è nella zone chiare, esponiamo per le luci e lasciamo che le ombre creino una silhoutte. In ogni caso, non sarà mai un effetto scontato. Il mio consiglio è di fare una scelta decisa e non lasciare l’esposizione appesa tra le ombre e le luci. Se scattiamo in una delle due modalità semi-automatica o in automatico, potrebbe essere comodo utilizzare la funzione di blocco dell’esposizione, una volta individuata la coppia tempo/diaframma che reputiamo corretta.

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