
Orvieto, il Duomo al mattino. La luce diffusa può essere anche interessante, ma sta a noi confezionare scatti che ne sfruttino al meglio le (poche) buone caratteristiche di questo tipo di illuminazione.
Eccoci alla luce amica (per molti, ma non per me, ah ah ah).
La luce diffusa è, tendenzialmente, una luce che non crea problemi – neppure al principiante, ma proprio perché non crea problemi, voglio mettervi in guardia, difficilmente crea scatti memorabili.
La luce diffusa è tipica delle giornate con il cielo coperto, dove le nuvole agiscono come un immenso diffusore per la luce del sole, oppure in aree all’ombra, o in giornate di foschia.
La quasi totale mancanza di direzione rende quasi inesistenti le ombre, questo aiuta nella valutazione di un’esposizione corretta, ma riduce drasticamente il contrasto, traducendosi molto spesso in scatti piatti. Scusate lo scarso entusiasmo, ma la luce diffusa naturale proprio non è il mio pane…
No! Fermi, non lasciatevi travisare, la luce diffusa ha anche caratteristiche interessanti. La luce diffusa suggerisce atmosfere eteree, sognanti, leggere, mistiche e questo va sfruttato.
Teniamo in mente il suggerimento e affidiamoci alla nostra capacità compositiva. Una buona composizione è il vero segreto per portare a casa scatti interessanti con situazioni di luce diffusa. Concentriamoci sul soggetto, evitiamo inquadrature troppo ampie ed evitiamo di includere larghe porzioni di cielo – immagino che sia superfluo spiegarne il motivo… La luce diffusa non è particolarmente indicata per le fotografie panoramiche, a meno che il vostro soggetto non sia un lago avvolto nella foschia del mattina, un paesaggio campestre autunnale, impreziosito dalla bruma. Quelle tipologie di foto vivono di bassi contrasti e toni pastello e, naturalmente, di luce diffusa. Imparate il copione ed interpretatelo al meglio, siate evocativi. La luce diffusa suggerisce quel genere di approccio, fatelo vostro, cercate i soggetti che meglio si prestano a quel tipo di scatto date voce alle corde più poetiche del vostro animo fotografico (!).
Ma ricordatevi che, dal momento che la luce diffusa, per sua caratteristica primaria, non saprà vibrare, sarà un saggio impiego delle regole della composizione a rendere i vostri scatti interessanti.
Dal momento che la valutazione dell’esposizione corretta, in una situazione di luce diffusa, non dovrebbe comportare un problema per nessuno, tanto meno per l’esposimetro della vostra reflex, IMPEGNATEVI al meglio nella composizione! Dedicate il giusto tempo all’inquadratura. Nel dubbio, scegliete inquadrature selettive, concentratevi sul soggetto, stringete il più possibile, asciugate l’inquadratura.
In una situazione di quasi totale assenza di ombre – e dunque di tridimensionalità – quel tocco in più ai vostri scatti lo può aggiungere un impiego coscienzioso della composizione e un uso intelligente del colore.
Con la luce diffusa avete due strade interpretative: colori contigui o colori dal forte contrasto. Non fate l’errore di non scegliere!
Se non avete molta dimestichezza con la teoria del colore, aiutatevi con la ruota cromatica qui sotto.

Nel caso scegliate la via dei colori contigui, riducete più che potete i colori presenti nella scena e fate in modo che siano di colori (o sfumature del colore principale) contigui tra loro – cioè vicini sulla ruota. Ad esempio, fate in modo che nella scena prevalgano le sfumature dell’arancione e del giallo, o del verde affiancato da vari azzurri.
Se invece scegliete il contrasto, scegliete colori che si trovano opposti tra di loro sulla ruota, come ad esempio il rosso e il verde, o il viola e il giallo.
Qualsiasi delle due vie interpretative scegliate, evitate di restare a metà strada. Due soggetti cromaticamente contrastanti tra loro, anche in una luce diffusa, possono produrre uno scatto vibrante, mentre una palette ridotta, magari formata dalle sole sfumature di due colori contigui, può creare uno scatto molto elegante o etereo, a seconda del colore principale scelto.
Ecco due esempi di luce diffusa (anche se nel secondo caso, la luce manteneva una certa caratteristica

Il rosso delle ciliegie e il verde dello sfondo. Nonostante la luce non fosse particolarmente accattivante, lo scatto risulta interessante – in questo caso è il prodotto di un’attenta composizione e di una scelta di colori contrastanti tra loro.

Varanasi (India), alba sul Gange. Bruma e acqua: due elementi che funzionano sempre molto bene se in coppia. In questo scatto, quasi onirico, la scelta è stata quella di affidarsi pochi colori, vicini tra loro nella ruota. Il risultato è uno scatto… in odore di magia.
Giusto prima di chiudere… molti vi diranno che ‘la luce diffusa è perfetta per i ritratti’… non io! A meno che non vi piacciano volti piatti o che vi facciano paure le ombre.
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