
un esempio, per nulla sciapo, di luce frontalle (almeno spero)
Ed eccoci al terzo appuntamento con la mini-serie di post dedicati alla luce naturale.
In questo post parliamo di luce fontale. Alzi la mano chi, quando ha cominciato a fotografe, non è stato avvertito da cosidetti esperti che “si fotografa sempre con il sole alle spalle”… dimenticatevelo!
Personalmente credo che non esista luce più insignificante di quella che ci arriva da dietro e investe il nostro soggetto in modo uniforme. Va bene per il principiante, perché gli risolve qualsiasi problema legato all’esposizione, creando un’illuminazione bilanciata e priva di grandi contrasti tra luce ed ombre.
Se c’è una cosa che adoro della luce è… l’ombra! Ah ah ah!
E allora perché prendersi la briga di scrivere un post su un tipo di luce che non apprezzo particolarmente!? Perché, in realtà, la luce frontale, se sfruttata in certe ore particolari della giornata – si legga golden hours – soprattutto per scatti di paesaggio, può regalare scatti tutt’altro che banali. Nelle golden hours, grazie al fatto che il sole è basso sull’orizzonte, anche la luce frontale può assumere connotati interessanti e creare contrasti ed ombre impensabili nelle altre ore del giorno, se aggiungiamo il fatto che poi la luce frontale non è quasi mai un problema da misurare, il gioco è fatto, anche per chi inizia.
Il sole alle spalle (di noi che fotografiamo), non è quasi mai la scelta più interessante in termini di illuminazione, ma se abbiamo l’accortezza di attendere le manciate di minuti che precedono il tramonto, può riservarci qualche emozione inaspettata.
Un ultimo consiglio, quasi buttato lì, ma che se vorrete testarlo sul campo, saprà tirare fuori il proverbiale coniglio dal cilindro: nella vostra scena cercate di includere superfici riflettenti, come ad esempio specchi d’acqua o edifici dalle ampie vetrate, avranno il merito di aggiungere un efficace controcanto al sole alle vostre spalle.
Esporre per la luce frontale non comporta particolari problemi e possiamo tranquillamente fidarci dell’esposimetro della nostra macchina, anche il mio consiglio personale – questa volta davvero l’ultimo, giuro… – è quello di sottoesporre di 1/2 stop per rendere il risultato un po’ più saturo.
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