
“Se c’è qualcosa che odio, è sicuramente il buon gusto: per me è una parolaccia” – Helmut Newton
Pochi fotografi dividono il grande pubblico e la critica come Helmut Newton. La sua fotografia, graffiante, ma sofisticata, cruda, ma evidentemente costruita nel dettaglio, accende spesso gli animi. Per molti Newton non è che un pornografo prestato alla fotografia, per altri è un genio dalla creatività dissacrante, per altri ancora è un frustrato che dà sfogo alla sua misoginia attraverso la fotografia.
Personalmente penso che Helmut Newton incarni ognuna delle definizioni elencate sopra e al tempo stesso nessuna. Trovo la fotografia di Newton fondamentale per l’uso crudo della luce – e sono meno interessato all’uso, cosiddetto provocatorio e maschilista, del corpo femminile. Non si può guardare uno scatto di Newton e non restare affascinati dal modo in cui il fotografo tedesco usi la luce cattiva, come la definì in qualche rara intervista, durante la quale finalmente lo fecero parlare di tecnica fotografica.
Helmut Newton è lo pseudonimo del fotografo tedesco Helmut Neustädter, nato a Berlino nel 1920 in una ricca famiglia ricca di origini ebree. Costretto a fuggire dalla Germania nazista, Newton ripara prima a Singapore, dove comincia la carriera di fotoreporter per lo Straits Time e poi si trasferisce in Australia, dove incontra June Browne, che sposerà nel 1948. La Browne diventerà famosa nel mondo della fotografia con lo pseudonimo di Alice Springs (preso da una cittadina australiana). Negli anni a seguire vive tra Monte Carlo, Los Angeles e Parigi, collaborando con le più famose case di moda internazionali e pubblicando numerosi libri, tra i quali il celeberrimo “Big Nudes”, del 198o. Nel 2004 muore a Los Angeles in seguito ad un incidente stradale, Helmut Newton si schianta contro il muro dello Chateau Marmont alla guida della sua Cadillac.
Gli Anni 80 consacrano lo consacrano alla fama mondiale. I suoi scatti vengono pubblicati su tutte le principali testate di moda e rapidamente attorno a Newton si costruisce il mito del fotografo trasgressivo e maledetto,
La fotografia di Helmut Newton ha il potere di sdoganare nel mondo patinato della moda elementi legati al sado-masochismo, al feticismo e al voyeurismo. I su0i scatti sono spesso dirompenti e crudi, ma mai improvvisati e il suo stile è riconoscibile forse più di ogni altro suo collega. La fotografia di Newton, sempre urlata, sempre sopra le righe, spesso anche volgare, a detta di qualche suo detrattore, è sempre però un prodotto molto curato dal punto di vista tecnico e per quanto riguarda la composizione. Helmut Newton si conferma un maniaco del dettaglio.

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