
Scatto rubato dall’auto – l’elemento orizzontale della portiera, e le linee orizzontali e verticali dello sfondo, inquadrati inclinando la macchina, conferiscon dinamismo alla foto. Un esempio di angolo olandese.
Vi lascio al weekend lungo di Ognissanti con un post corto, dedicato ad una tecnica di composizione tanto semplice quanto efficace; l’angolo olandese.
Potrebbe sembrare una presa in giro, in realtà, nella vasta bibliografia dedicata alla composizione fotografica esiste un piccolo spazio dedicato ad una tecnica semplicissima, ma spesso efficace, che gli zelanti del nozionismo rubricano come angolo olandese e che in pratica si traduce con una decisa – e voluta – inclinazione della macchina fotografica durante l’inquadratura.
L’INCLINAZIONE OLANDESE, o angolo olandese, conferisce un aumentato senso di drammaticità ad un’inquadratura. Inclinando di una ventina di gradi l’asse di ripresa della macchina, otteniamo scatti con una prospettiva alterata, capaci, a volte, di regalare un certo interesse ad inquadrature altresì troppo convenzionali, se non addirittura banali.
Attenzione, in questo concetto non ricadono tutti quegli orizzonti che ci vengono storti per caso o per fretta…
Come possiamo immaginare, non si tratta affatto di una tecnica particolarmente sofisticata, ma il successo dipende molto dalla scelta del soggetto e dal messaggio che intendiamo trasmettere.
L’angolo olandese funziona molto bene con scene che contengono linee verticali ed orizzontali piuttosto marcate e con inquadrature che concedono un certo margine alla prospettiva. Personalmente ne faccio ampio uso, proprio perché schioda certe immagini. Il mio consiglio è però quello di non abusarne, perché non tutto si presta a venire inquadrato non in asse.
Vi avevo promesso un post corto e sono deciso a mantenere la promessa, ricordiamo soltanto che inclinando la macchina verso sinistra otterremo scatti inclinati verso destra e, viceversa, inclinando la macchina verso destra, le nostre foto risulteranno ruotate verso sinistra (!). Inoltre, quando decidiamo di farlo all’olandese, andiamoci decisi e non incliniamo la macchina soltanto di pochi gradi. L’inclinazione olandese è una questione di sensibilità e di consapevolezza di quello che stiamo facendo, andarci troppo cauti e titubanti produrrebbe soltanto scatti che sembrerebbe figli di un errore o di poca cura. Altresì, evitiamo di avventurarci oltre i 30° perché le nostre fotografie apparirebbero fastidiosamente in salita e per nulla piacevoli.

Il dinamismo della scena è reso attraverso la composizione sulle diagonali, accentuate da una ripresa dal basso con la macchina inclinata

Ecco un altro esempio di impiego dell’inclinazione in fase di scatto. La macchina inclinata verso destra ha prodotto un’inquadratura finale inclinata a sinistra e molto più dinamica di una canonica inquadratura in asse.
Ora si tratta soltanto di farci un po’ la mano e l’occhio, in poco tempo gli angoli olandesi ci diventeranno così familiari da chiamarli… italiani!
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