
Argomento scottante, da sempre. Come funziona l’esposimetro della nostra amata reflex? E come influenza la lettura della luce?
Poniamoci prima la domanda principale: su cosa si basa la lettura dell’esposizione?
I parametri sono 3:
ISO
Apertura di diaframma
Tempo di posa
ISO: regola la sensibilità del sensore Apertura di diaframma: controlla qunata luce entra Tempo di posa: controlla per quanto tempo entra la luce
L’esposizione corretta è data dall’incontro di questi tre parametri. La lettura dalla luce è fatta dall’esposimetro, che nel nostro caso, legge la luce riflessa dai soggetti inquadrati.
Gli esposimetri sono sofisticati dispositivi tarati per valutare la corretta esposizione in concomitanza di un grigio medio – è stato determinato che il grigio medio (o grigio al 18%) è la miglior tonalità per rappresentare la media delle tonalità esistenti in natura. Questo cosa comporta, che la nostra macchina consideri correttamente esposta una scena quanto più questa si avvicina ad un grigio medio (!?).
E tutto quello che è più chiaro o più scuro di un grigio medio – vedi bianco o nero? Per queste tonalitàì, per così dire fuori standard, la macchina cerca di renderle più vicine al grigio, sbiadendo i neri e sporcando i bianchi.
Ecco perché non dobbiamo fermarci a quello che ci dice la macchina, soprattutto quando scattiamo soggetti molto chiari o molto scuri, ma dobbiamo intervenire e correggere la lettura esposimetrica.
Come la macchina vede nero e bianco Immaginiamo un soggetto e immaginiamolo il più ostico possibile per l’esposimetro della nostra macchina, eccolo:

Credeteci, questo è davvero un incubo per l’esposimetro della nostra macchina. Se impostassimo sulla modalità a matrice, leggendo cioè tutto il fotogramma, e lasciassimo decidere alla macchina, ecco come sarebbe il risultato:

La macchina avrebbe cercato di avvicinare le due tonalità al grigio, sporcando il bianco e schiarendo il nero.
Questo sarebbe stato il risultato (più o meno).
Compensiamo, allora! Se non vogliamo avere bianchi sporchi e neri slavati, dobbiamo intervenire. Prima di tutto decidendo cosa vogliamo salvare, se i bianchi o i neri – nel caso più ostico mostrato, una delle due tonalità dovra pagarne inevitabilmente le conseguenze. Se vogliamo preservare i bianchi, dovremo sovraesporre o compensare positivamente. Se vogliamo preservare i neri, dovremo sottoesporre o compensare negativamente. Di solito, in natura, è difficile incontrare un caso simile, ma ricordiamoci la regola: PER IL BIANCO APRO, PER IL NERO CHIUDO.
… quindi per ottenere il risultato mostrato nella foto d’apertura, per ottenere la neve bianca, dobbiamo…. sovraesporre (o compensare positivamente) la lettura che ci suggerisce la macchina.
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