
Colori adiacenti sulla ruota producono immagini armoniose. In questo scatto, fatto sul ghiacciaio del Castore, la palette dei colori è costruita sulle tonalità dell’azzurro e del blu. Notate come è evidente il contrasto, invece, tra le nuvole gialle e arancio e il blu del cielo?
Per imparare a fotografare, bisogna imparare a vedere. Tutti guardiamo, qualcuno vede. E per imparare a fotografare, dobbiamo imparare a vedere. La fotografia scrive con la luce e trasforma il mondo a tre dimensioni in un mondo bidimensionale, perfettamente circoscritto all’interno del perimetro del formato. Se vogliamo cimentarci in qualche forma di fotografia che non sia il semplice inquadra-scatta, dobbiamo imparare a vedere.
Imparare a vedere significa imparare a riconoscere le forme implicite di ciò che ci circonda – perché la macchina schiaccerà le tre dimensioni come un sofisticato bulldozer, producendo una realtà di sole due dimensioni. Per cui siamo chiamati ad imparare a riconoscere linee immaginarie, così come siamo chiamati ad imparare a cogliere il rapporto tra i colori, perché nella nostra realtà schiacciata, le forme e le linee avranno dei colori. Imparare a vedere può essere un processo lungo, che di sicuro richiede un po’ di volontà e anche la consapevolezza che non tutto riuscirà subito, al primo click. Si impara a vedere gradualmente, sperimentando, giocando con gli occhi e con la fantasia e, fortunatamente, non si smette mai di farlo.
Mettiamo da parte per un attimo linee e forme e proviamo a partire dai colori.
Miglioriamoci usando il colore. Uno dei più grandi errori, tipici di chi comincia, è dare i colori delle nostre fotografie per scontati. Se ci limitiamo alla pratica dell’inquadra-scatta, purtroppo sarà sempre così. Ma se introduciamo una fase fondamentale e trasformiamo il nostro approccio fotografico da inquadra-scatta a pensa-inquadra-componi-scatta tutto cambia e nulla è davvero più così scontato, neppure il colore. In questa nuova modalità – non cerchiamola sulla nostra reflex, perché è nella nostra testa – possiamo anche pensare di ribaltare il processo (creativo) e partire dal colore, sceglierne gli abbinamenti, e poi scattare. Proviamo…
Contrasto o armonia? Ogni colore, all’interno dell’inquadratura, influenza ed è influenzato dagli altri colori presenti. Senza gironzolare ed addentrarci troppo nella teoria del colore è bene che fissiamo un concetto decisamente fondamentale: il nostro scatto è fortemente influenzato dai colori presenti e l’accostamento dei colori determina il tono della nostra fotografia.

I colori interagiscono tra di loro in modo diverso e questa ruota ci aiuta a capire come. Il nostro primo obiettivo è imparare ad usare gli accostamenti cromatici e piegarli al servizio del nostro scatto. In buona sostanza è proprio questo il significato di imparare a vedere i colori.
Dobbiamo imparare che i colori contrapposti tra loro sulla ruota – ad esempio viola e giallo – danno vita ad accostamenti molto contrastanti e gli accostamenti ricchi di contrasto, di solito, si traducono in scatti vibranti, spesso azzeccati, qualche volta memorabili, di sicuro mai scialbi.
Cerchiamo dunque gli accostamenti giusti prima e scattiamo poi. È un ottimo esercizio che può aiutarci a migliorare.
Usciamo e diamoci da fare, sperimentiamo con coppie di colori contrastanti:
verde vs. rosso
blu vs. arancio
viola vs. giallo

Il folliate nel New England è un classico. il verde acceso dell’erba offre il massimo contrasto con il rosso vivo delle foglie. Colori opposti sulla ruota.
Bene, ora rientriamo e torniamo alla nostra ruota (magica) del colore, abbandoniamo i contrasti e proviamo a creare l’armonia. Questa è la forza della fotografia, ci permette di crearne una realtà tutta nostra, che della realtà prende soltanto in prestito gli elementi, ma per nascere, la nostra realtà, ha bisogno di occhi allenati, capaci di vedere, capaci di selezionare, scegliere, includere ed escludere – non spaventatevi, se avete appena iniziato, col tempo tutto vi sembrerà più naturale e anch’io meno sconclusionato…
Abbiamo visto come interagiscono colori contrapposti, impariamo ora, invece, che i colori vicini tra loro sulla ruota – ad esempio azzurro e verde – danno vita ad accostamenti morbidi e gli accostamenti morbidi, se usati con una certa creatività e una certa astuzia, producono scatti eterei, carichi di poesia, ricchi di atmosfera (non aggiungo altro, ma potreste provare a stupire gli amici usando solamente qualche accostamento cromatico… paraculo)
Per cui usciamo di nuovo e sperimentiamo qualche scatto (non siate tirchi!) con colori adiacenti:
gli azzurri e i blu
gli azzurri e i verdi
giallo, arancione e rosso
rosso e rosso mattone
viola e blu

La statua del buddha di Hemis, in Ladakh. La palette predominante è di colori adiacenti tra loro: rosso, arancione, giallo, bronzo, oro, ciò determina uno scatto cromaticamente armonico – non lasciatevi fuorviare dalla saturazione, i colori lavorano in armonia
Come primo passo verso l’arte di vedere, può bastare così, ci torneremo presto, perché se la tecnica la può imparare anche un mulo, diceva il mio amico Pietro Donzelli, è il resto che fa la differenza tra uno che scatta foto e un fotografo – in inglese suona meglio “you can take a picture or you can MAKE a picture.
In questo post ho provato a raccontarvi che , partendo dai colori e non arrivandoci (per caso), avremo fatto un piccolo passo nel cammino che ci porta ad imparare a vedere.
Vi va di fare qualche prova sul campo? Molto bene… uscite e imponetevi di partire dai colori – per il momento il soggetto consideratelo secondario. Cominciate col fare quattro scatti con soggetti dai colori contrastanti e poi altri quattro dove i colori presentano una certa armonia… e se vi va, mandatemeli o postateli come commento. Impariamo a vedere!
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