
La finestra al primo piano di un lodge di Manang, durante il giro dell’Annapurna, è un ottimo punto di vista privilegiato. Tutto sta nel cercarlo, immaginarne le potenzialità e aspettare
Nella strategia militare al punto di vista privilegiato vengono dedicati capitoli di letteratura didattica ed è unanimemente condiviso il fatto di come possa influenzare pesantemente le sorti di una battaglia – se Napoleone a Waterloo ne avesse potuto vantare uno migliore, forse l’esito dello scontro sarebbe stato diverso…
In fotografia, molto più pacificamente e molto più semplicemente, può determinare la riuscita di uno scatto.
Cosa intendiamo generalmente con punto di vista? Tecnicamente è la posizione dalla quale la fotografia viene scattata – e fin qui non mi pare sia necessario un cattedratico per fissare il concetto. Quando il punto di vista si fa interessante? Quando è in grado di offrire un’inquadratura meno ovvia, meno scontata, più fresca. Scattare da un punto di vista insolito può trasformare una foto normale in uno scatto memorabile. Ecco perché vale la pena di vincere la pigrizia e di cercare punti di vista alternativi a quello canonico – di fronte al soggetto, con la macchina ad altezza dei nostri occhi.
Esistono poi situazioni che offrono punti di vista privilegiati, pensiamo ad una porta, o ad una finestra, o ancora ad una scala. Questi punti di ripresa offrono una vista privilegiata sulla scena che stiamo inquadrando e, come per la pratica militare, prenderne possesso con un certo anticipo ci permette di comporre con tranquillità e svolgere i conticini di base, prima che si presenti l’occasione per scattare.
Dove li dobbiamo cercare? Ecco alcuni punti di vista privilegiati:
finestra rialzata
scala (inizio/fine)
portone
arco
terrazzo, balcone, tetto
ponte
Cerchiamoli, immaginiamo l’inquadratura, anticipiamo mentalmente la scena e la tecnica che intenderemo usare (ad es. un tempo lungo per strisciare i movimenti), appostiamoci, componiamo, esponiamo con cura, magari facendo qualche scatto a vuoto, e teniamoci pronti per il momento del click.
Un fotografo appassionato è affamato di punti di vista privilegiati: li cerca, li testa, attende paziente e poi scatta. Andare alla ricerca di un punto di vista privilegiato spesso comporta arrampicarsi, accucciarsi, stendersi, salire su un camioncino alla testa di una processione religiosa e altre amenità. Può valerne la pena e del resto la fotografia non è una passione per pigri! Spesso torneremo a casa con un pugno di mosche, ma qualche volta la fatica verrà ripagata.
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