Personalmente sono convinto che un buon fotografo debba possedere tre qualità fondamentali: la capacità di visualizzazione, l’anticipazione e prontezza, o capacità di sincronizzarsi con gli eventi.
Qualita’ che possiamo allenare
Sebbene alcuni di noi abbiano avuto la fortuna di ricevere in dote dalla natura queste tre qualità, è bene che anche coloro che non possono vantare una condizione così privilegiata si convincano che ognuna di queste tre qualità la si può tanto acquisire, quanto allenare e far crescere.
Un’altra questione alla quale tengo in modo particolare è che senza queste tre qualità non credo sia possibile scattare fotografie degne di nota.
Lo so, si tratta di un’affermazione un tantino radicale, ma ne sono fermamente convinto.
Come un buon fotografo non può assolutamente prescindere dalla conoscenza della tecnica o della composizione, non può non essere in grado di visualizzare uno scatto, guardando una scena, o anticipare un azione in modo da poterla fotografare, o riconoscere il momento ideale per abbassare il pulsante di scatto.
Possedere queste tre qualità fa in modo che il fotografo guardi alla scena con occhi differenti.
Vedere con gli occhi della macchina fotografica
Prima ancora di entrare nel dettaglio di quelle che in apertura di articolo ho definito come le tre qualità fondamentali per un buon fotografo, vorrei puntualizzare quella che potremmo definire qualità zero, senza la quale le altre tre perdono gran parte del loro valore.
Quella che io definisco qualità zero è la capacità di vedere come vede la nostra macchina fotografica.
È soltanto mettendoci nei panni della nostra reflex, di come il suo esposimetro valuta la luce, di come l’apertura del diaframma influisce sul circolo delle cose a fuoco, di come il tempo di posa influisce sul mosso e su come le tre dimensioni della scena reale vengono riprodotte in un mondo bidimensionale che concetti come visualizzazione o anticipazione assumono la loro totale importanza.
L’errore più grosso è continuare a vedere con i nostri occhi e con il nostro cervello, due organi decisamente superiori a qualsiasi macchina fotografica.
Se vogliamo diventare dei buoni fotografi, per prima cosa, dobbiamo scendere al livello delle nostre macchine fotografiche ed imparare a guardare la realtà come lo fanno loro – la fatidica caratteristica zero.
La capacita’ di visualizzare
La fotografia è la trasposizione bidimensionale della realtà, che invece è a tre dimensioni. Questo concetto suggerisce implicitamente quanto sia fondamentale il ruolo giocato dalle forme geometrica.
La capacità di riconoscere in una scena tridimensionale le forme geometriche a due dimensioni è quella che generalmente si chiama capacità di visualizzare.
Si tratta di una qualità preziosissima per chi punta a scattare fotografie di buona qualità.
Che si tratti di una dote naturale o che invece sia il prodotto di una sistematica applicazione, riuscire a riconoscere forme, spazi ed elementi ed essere in grado di vedere e sfruttare le relazioni che tra si instaurano questi è una caratteristica necessaria per chi ambisce a fotografare ad un livello qualitativo alto.

© Walter Meregalli – La capacità di visualizzare mi ha fatto riconoscere e scomporre questa scena in forme geometriche fortemente in relazione tra loro

Ecco le forme che si potevano individuare guardando con gli occhi della macchina fotografica. Appare immediatamente esplicito il rapporto che ognuna di esse ha con le altre
Un buon fotografo non subisce, anticipa
Un buon fotografo è come un cacciatore nella savana, sempre all’erta, anche quando ai più sembra che stia semplicemente attendendo.
La capacità di anticipare ciò che accadrà nella scena è una qualità basilare per chiunque voglia portarsi a casa degli scatti ragionevolmente decenti.
Anticipare non significa soltanto prevedere il movimento fisico di un soggetto all’interno di una scena, ma anche analizzare, per esempio, la luce e prevedere come, mutando, possa influire sulla scena e dunque sullo scatto.
Un buon fotografo anticipa il movimento del soggetto e lo attende, per scattarlo dove, secondo lui rende al meglio; così come lo osserva attentamente scommettendo al buio su un gesto, che, nel caso si compisse, potrebbe giustificare lo scatto o, come spessissimo accade, regalargli quel quid che lo rende unico, memorabile.
Se pensiamo che l’anticipazione sia una qualità necessaria soltanto ai fotografi che scattano scene altamente dinamiche, come ad esempio lo sport, la natura o la street photography, stiamo sbagliando.
Sì, è vero, in certe tipologie di fotografia, saper anticipare gli eventi è una qualità indispensabile, ma non dobbiamo darla per scontata e ancora meno per inutile in situazioni molto meno dinamiche come ad esempio la fotografia paesaggistica. In questo caso, la capacità di anticipare, si sposta, più sul soggetto, sulla luce.

© Walter Meregalli – Tuk tuk vala che fuma – Dopo avermi chiesto una sigaretta ed essersela accesa, questo guidatore di tuk tuk ha cominciato a fumare. Io ho atteso e anticipato il momento della boccata, prendendo il ritmo del mio soggetto mentre attendevo
Pronti a scattare
La prontezza, quello che gli anglofoni chiamano timing, va a completare la terna di qualità indispensabili per un fotografo.
Possiamo essere espertissimi di tecnica fotografica, possiamo comporre con estrema maestria e possiamo anche avere investito cifre importanti in attrezzatura, ma, se non siamo in grado di farci trovare pronti quando più serve, è tutta fatica, tempo e denaro sprecato.
La capacità di farci trovare pronti va oltre il più banale concetto di tempo di reazione.
Non basta scattare sempre più rapidamente per raggiungere un soddisfacente livello di prontezza, bisogna farlo esponendo correttamente, componendo con attenzione e scegliendo la tecnica migliore, questo significa prontezza.

© Walter Meregalli – Sorriso – Tutta la forza di questo scatto è nel gesto che l’uomo fa, arricciandosi i lunghi baffi. Un gesto che non è durato che un istante, ma quell’istante sintetizza la storia dietro questo scatto. Bisogna farsi trovare pronti quando quell’istante si presenta di fronte al nostro obiettivo.
Tre qualita’ legate tra loro
Nessuna delle tre qualità – capacità di visualizzare, anticipazione e prontezza – vanta un primato sulle altre due. Tutte e tre concorrono in maniera composita alla riuscita di uno scatto.
Tra le tre, la qualità che possiamo allenare solamente sul campo, facendo pratica, è l’anticipazione.
La prontezza, invece, migliora proporzionalmente alla nostra consapevolezza delle conoscenze tecniche e degli strumenti della composizione.
Rendiamo automatici i conticini legati al calcolo dell’esposizione, facciamo nostri i concetti della composizione e saremo sempre più pronti a scattare.
Pronti a scattare, però, non significa scattare a caso!
Nel prossimo post, invece, affronteremo qualche esercizio propedeutico alla capacità di visualizzare, non perdetevelo.
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