
Magia? No, flash sulla seconda tendina e un tempo sufficientemente lungo per tracciare una doppia v con l’accendino
Questo post è dedicato ad una fascia di amatori un po’ più esperti, ciò non significa che chi ha meno esperienza lo debba saltare a piè pari, anzi, tutto fa conoscenza, soprattutto in un campo un po’ ostico come la fotografia con il flash. Mi rendo conto che ogni volta che tocco l’argomento flash gli occhi di molti strabuzzano, proviamo ad affrontare la basi con chiarezza e senza farci prendere dal panico.
Il flash non è un nemico! Il flash non è soltanto quel fastidioso lampo che rovina l’atmosfera della scena, rendendola piatta o ricca di ombre troppo decise. Tutt’altro, il flash può un grande alleato, se impariamo a conoscerlo e ad impiegarlo secondo quello che vogliamo fare.
Avviciniamoci al magico mondo del flash a piccoli passi, partendo dal flash incorporato e partendo dalle modalità di funzionamento che la maggior parte dei modelli di fotocamera ci mette a disposizione.
NO FLASH Lo dice la parola stessa. Il flash non scatta.
AUTO FLASH La macchina determina qual’è la soglia minima di illuminazione e, al di sotto, fa scattare il flash in automatico.
FILL FLASH (non tutti i modelli lo presentano) In questa modalità la macchina legge l’esposizione sul soggetto principale e determina la corretta potenza del flash per schiarire le ombre. Il fill flash o colpo di schiarita è una modalità utilissima perché ci risparmia spesso quei calcoli odiosi e difficili soprattutto per chi è alle prime armi. Il colpo di schiarita ci viene incontro nei ritratti controluce, dove altrimenti il soggetto risulterebbe fortemente sottoesposto. Alcuni modelli consento di gestire manualmente la potenza del fill, altri fanno tutto in automatico. Cliccate qui per leggere di più sul flash di schiarita.
SYNC SULLA PRIMA TENDINA Di solito è l’impostazione di default (ma che consiglio a tutti di modificare come prima cosa). Il flash scatta all’inizio dell’esposizione. In pratica si traduce in questo:
click
l’otturatore si apre e il flash scatta
la scena viene congelata
l’otturatore resta aperto per il resto del tempo di posa (il flash è molto più veloce del normale tempo di posa)
il sensore registra il resto della scena.
l’otturatore si chiude
SYNC SULLA SECONDA TENDINA L’impostazione che suggerisco. Il flash scatta al termine dell’esposizione. In pratica:
click
l’otturatore si apre
il sensore registra la scena con la luce ambiente disponibile
mentre si chiude la tendina dell’otturatore, il flash scatta
la scena viene congelata
si chiude l’otturatore
HSS o FP HSS sta per Hyper Sync Speed (Canon) mentre FP sta per Focal Plane (Nikon), anche se in pratica significano la stessa cosa e cioè un modo per fregare il flash e usare tempi di posa molto più rapidi di quello di default (di solito 1/60″ o 1/250″). Si tratta di una modalità avanzata, ma in certi casi molto utile perché consente di accoppiare diaframmi molto aperti a tempi rapidissimi. Si tratta di una tecnologia piuttosto complessa e non credo che, per il momento, siate interessati a capire come tecnicamente venga realizzata – nel caso contrario, basta che me lo chiediate attraverso lo spazio per i commenti e sono disposto a scendere nel dettaglio. Quello che c’è da sapere è che la si può impostare nelle preferenze della macchina fotografica e vi permette di usare tempi molto rapidi (anche 1/8000″). Qual è il vantaggio dell’Hyper Sync Speed? Ad esempio scattare conto sole a mezzogiorno o realizzare scatti con flash ad aperture molto spinte (f.2.8 ad esempio). Qual è lo svantaggio? Il consumo delle batterie. L’HSS è noto per mangiarsi le batterie del flash nel tempo di qualche decina di scatti.
TTL Impostando questa modalità il flash viene calibrato attraverso una misurazione TTL (trhough the lens – attraverso l’obiettivo), che in parole povere significa che la macchina fotografica misura luce e apporta, attraverso il flash, il necessario colpo di luce per ottenere un risultato corretto, secondo quello che vede attraverso l’obbiettivo. L’avanzamento tecnologico ottenuto negli ultimi anni fa sì che questa modalità risulti piuttosto soddisfacente e che garantisca risultati piuttosto apprezzabili – ovviamente se cerchiamo un risultato standard. In pratica, la modalità TTL legge la luminosità (riflessa) del soggetto, la luce ambiente e la distanza tra soggetto e fotocamera e interviene in tempo reale sulla potenza da erogare. Se il soggetto o la macchina si spostano, la potenza viene adeguata. Se la luminosità varia, varia anche la potenza del flash. Il tutto in meno che possiate battere ciglio. Perfetta per chi ha a che fare con situazioni dinamiche o per chi non ha tempo da perdere. Purtroppo la macchina non è intelligente come noi e soprattutto non sa quello che abbiamo in testa, per cui reagisce e interviene sul flash ad ogni variazione di luminosità della scena e ad ogni variazione della distanza soggetto/fotocamera e non sempre questo semplifica le cose. Se i cambiamenti sono previsti, va tutto bene. Se invece le variabili sono casuali… ahi ahi ahi.
MULTI-FLASH o STROBE Si tratta di un’oscura modalita che replica quello che avveniva con l’impiego di luci stroboscopico. Il flash scatta una serie di lampi ad una frequenza molto rapida – e di solito programmabile – dando la possibilità di fissare un soggetto in movimento più volte nello stesso scatto. Da provare per divertimento e mettere in archivio – questo è il mio consiglio. Lo strobing funziona molto meglio se il soggetto è illuminato contro uno sfondo scuro. Si tratta di un’altra modalità sciupa batterie.
MANUALE Anche qui lo dice la parola. Abbiamo a disposizione diversi step di potenza, che di solito vanno da potenza piena (1/1) a 1/128. È forse la modalità più flessibile, ma di certo la meno rapida. Ad ogni spostamento del soggetto o della fotocamera è necessario intervenire sulla potenza del flash (se la scena è dinamica è fortemente sconsigliato scattare con il flash in manuale). Non viene influenzata dalla luminosità (più o meno variabile) della scena – un pro, ma anche un contro… a voi la scelta. Quando uso questa modalità, uso sempre un esposimetro esterno per misurare la luce – ma questo temo dovrà essere trattato in un post dedicato, che ne dite!?
Due parole sulle tendine. Prima o seconda? Io scelgo sempre la seconda, arrivando alla fine dell’esposizione il colpo di flash (e quindi congelando l’azione proprio al termine) ottengo un effetto mosso molto reale. Ad esempio, se imposto un 1/15″ e scatto una persona che mi corre davanti, attraversando la scena da sinistra a destra, il risultato che ottengo è un’immagine strisciata che va da sinistra a destra e che culmina in immagine congelata a destra (quando cioè scatta il flash al termine dell’esposizione). Se scegliessi la prima tendina, con lo stesso tempo, otterrei un’immagine congelata a sinistra e poi lo strisciato… poco credibile, che ne dite.
Bene, da 1 a 10, quanto siete confusi!? Tranquilli, sul flash ci torneremo più volte.
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