
Il mattino ha l’oro in bocca. Me lo ripeteva di continuo nonno Tommaso. In realtà, crescendo fotograficamente ho scoperto che è più il tardo pomeriggio ad avere l’oro in bocca.
Perdonatemi l’attacco, ma è così – per lo meno se cercate soddisfazioni attraverso la macchina fotografica
Se siete a caccia del momento migliore della giornata per fotografare i paesaggi, non abbiate tentennamenti di sorta, si tratta della mezzora prima del tramonto, la cosidetta golden hour.
Durante le ore dorate, tutto assume un’atmosfera più magica: la luce è calda e direzionale, il cielo si colora di sfumature colorate e intense e gli elementi del paesaggio acquistano di tridimensionalità.
Per cui, scattate i vostri paesaggi poco prima del tramonto (Golden Hour).
Questo significa pianificare! Questo significa fare sopralluoghi. L’ora giusta, la golden hour, in realtà dura poco più di una ventina di minuti, è bene dunque non farsi prendere alla sprovvista. Venti minuti non sono molti, anzi sono davvero pochi, se si deve scegliere un punto di ripresa, scegliere l’obiettivo con cui scattare, inquadrare con cura, eventualmente montare un filtro… insomma il rischio è che ci si trovi con la luce migliore con ancora molti dettagli da sbrigare. Questo non deve succedere! E lo possiamo evitare solamente facendo i compiti e facendoci trovare sul posto con un largo anticipo.
NON SOLO POMERIGGIO, PERÒ A dire il vero è bene che il fotografo paesaggista alle prime armi si metta il cuore in pace. Non solo farà sempre tardi per cena – dovendo scattare a cavallo del tramonto, ma gli toccheranno anche delle levatacce. Infatti l’alba rappresenta una valida alternativa alla golden hour serale. I primi 60/90 minuti dopo l’alba offrono una luce molto interessante per scattare bei paesaggi, del tutto alternativa al crepuscolo. Per cui, puntiamo le nostre sveglie e facciamoci trovare sul posto qualche minuto prima dell’alba, pronti a cogliere il meglio della luce del mattino. Rispetto alla luce delle golden hour, la luce subito a ridosso dell’alba offre toni più morbidi e, di conseguenza atmosfere più diafane . che si possono sfruttare molto bene, esplorando anche i controluce (meno contrastati di quelli offerti dal tramonto). Spesso la bruma del mattino funziona da diffusore e rende gli scatti ancora più poetici, per non parlare dell’umidità che forma coltri bianche pronte a dissolversi. Spesso il risultato di uno scatto all’alba ripaga oltre misura la levataccia, credetemi.
IMMAGINA… DEVI! Parafrasiamo una famosa campagna Vodafone, ma qui usiamo l’imperativo devi e non puoi. Quando siamo alle prese con il sopralluogo, dobbiamo assolutamente usare l’immaginazione. Il paesaggio che stiamo ispezionando spesso ci si presenterà in condizioni di luce molto diverse da quelle che incontreremo quando scatteremo – difficilmente faremo un sopralluogo all’alba, mentre magari al tramonto potremmo farci un pensierino… In ogni caso, se ci troviamo sul luogo in un momento della giornata diverso da alba o tramonto, cerchiamo di immaginarci colori e ombre al momento dello scatto. Chiediamoci da che parte sorgerà il sole, chiediamoci come la luce più bassa e più direzionale potrebbe modificare l’impatto degli elementi nell’inquadratura, anticipiamone le possibilità. Prendiamo appunti, soprattutto su possibili punti di ripresa, sugli obiettivi che pensiamo di usare, sull’orientamento – chi ha detto che il paesaggio va scattato per forza in orizzontale? Tablet e smartphone ci possono tornare utilissimi, ad esempio per prendere annotazioni e per appuntarci con precisione sulle mappe i punti di ripresa – addirittura ci sono app dedicate solo a questo e molto sofisticate, come ad esempio Photo Transit (so per certo che è disponibile per IOS, ma immagino che lo sia anche per Android).
Per chiudere, un buon paesaggio è sì dato da quello che oggettivamente sta di fronte al nostro obiettivo, ma molto lo fa la luce, confrontate voi stessi lo scatto in apertura di post e questo sotto – si tratta dello stesso paesaggio e della medesima inquadratura, semplicemente scattati in momenti diversi della giornata e con condizioni – e qualità – di luce completamente diverse – per i malati del dettaglio, si tratta di Vondelpark, Amsterdam (NL).

#paesaggi #fotodipaesaggio #golfenhour #WalterMeregalli #workshopfororafici #fotografiadigitale