
La fotografia paesaggistica ha un vantaggio rispetto ad altri generi di fotografia: si svolge con calma.
Usiamo dunque la calma e prendiamoci il giusto tempo per comporre la nostra inquadratura.
Una volta scelto il luogo, magari dopo aver fatto un rapido sopralluogo, decidiamo come inquadrare, quali elementi includere e quali lasciare fuori – ricordiamoci che QUELLO CHE NON INQUADRIAMO NON ESISTE. Questa è una regola che personalmente pongo alla base della fotografia, non importa che cosa ci si pari davanti nella realtà, se decidiamo di non includerlo – o semplicemente non lo includiamo – nella nostra inquadratura, NON ESISTE!
Così come, se decidiamo di includere un elemento nella nostra inquadratura – o lo includiamo per errore, la gente si domanderà cosa volevamo dire. Pensiamoci quando componiamo la nostra prossima inquadratura.
Qualche regola di composizione….
La regola dei terzi E’ forse la regola compositiva più usata (ed abusata) in fotografia, ma riesce sempre nell’intento di creare immagini non banali. Dividiamo l’inquadratura secondo questo schema


Linee guida Usiamo linee (reali o virtuali) per guidare l’occhio attraverso il nostro paesaggio

Piani diversi Uno scatto di paesaggio solitamente trae beneficio se poniamo un elemento in primo piano. Questo però comporta il fatto che si scelga un diaframma chiusa tanto da avere a fuoco sia il primo piano, sia l’infinito

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