Senza Titolo
Delhi, Delhi, Delhi. Se potessi atterrare altrove per ritornare in India, lo farei. Congestionata, snervante, rumorosa, ammiccante. Incompresa. Incompresa e incomprensibile. Delhi, Delhi, Delhi. Se potessi… ma non posso, per cui è di nuovo Delhi. Incompresa e incomprensibile, appunto, almeno per me. Nonostante la conosca piuttosto bene, ormai. Nonostante, che lo voglia o no, si presenta come "la mia porta d'ingresso" per l'India.
Delhi è uguale soltanto a se stessa. Così come il suo cuore, Connaught Place, uguale soltanto a se stesso, un labirinto concentrico che fa della rigidità una paradossale regola e della ripetizione architettonica una sorta di anestetico per la vista e l'orientamento. Chi non ha mai camminato sotto i portici decadenti di CP, forse non riuscirà a capire il senso di quello che sto scrivendo, ma se prima o poi lo farà, sono certo che se ne ricorderà.
Delhi. Una balena bianca, spiaggiata e sospesa, allo stesso tempo. La polverosa scatola di un vecchio prestigiatore. Tutti credono di conoscere quello che nasconde, ma alla fine riesce sempre a stupire un po'.
Delhi. Una contraddizione in termini. La capitale. Già e di che cosa!? Ma come "di che cosa"!? La capitale dell'India. Peccato che l'India, una, non esista. Ne esistono a decine, proprio come le decine di lingue che si parlano e si scrivono in questo paese. O una mezza dozzina, come le religioni che si professano in questo paese. Ne esistono almeno cinque, proprio come quanti sono "i colori" - varna, वार्न - i colori che indicano le cinque caste… che per altro tutti si precipitano a ribadire che non esistano più e che sono soltanto roba d'altri tempi, ah, davvero!? O potrei dire che ne esistono almeno 36, come gli stati e i territori che compongono la federazione, o 65, come il numero dei partiti politici, o 13, come le squadre di cricket della Indian Premier League. Sicuramente non esiste una sola India, ma quante siamo pronti a cercarne.
Questo credo sia il motivo che mi rende meno faticoso atterrare di nuovo a Delhi, non avere mai la certezza di quello che potrei trovare, una volta deciso di varcare di nuovo "la porta dell'India."